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Durante la seduta a porte chiuse: "Siete antidemocratici"
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Un gruppo di lavoratori e sindacalisti del Tpl ha forzato il blocco presente all'ingresso della sala ha occupato gli spalti del Consiglio regionale mentre era in corso la seduta a porte chiuse dell'assemblea sulla modifica della legge regionale sul trasporto pubblico. "Siete antidemocratici" hanno urlato entrando in aula.

Al loro fianco sugli spalti i capigruppo Pd e Rete a Sinistra Raffaella Paita e Giovanni Pastorino. I sindacalisti chiedono di aprire gli spalti dell'assemblea ai manifestanti presenti fuori dal palazzo. E' in corso una trattativa per trovare un accordo.

Per la terza seduta consecutiva in una settimana era iniziato a porte chiuse il Consiglio regionale della Liguria che oggi ha all'ordine del giorno la modifica della legge regionale sul trasporto pubblico. La decisione è stata assunta per motivi di sicurezza e per garantire lo svolgimento dei lavori dell'assemblea evitando che il pubblico li interrompa dagli spalti. Fuori dall'ingresso del palazzo è iniziato il presidio dei lavoratori autoferrotranvieri contrari alla modifica.

I sindacati del Tpl dicono 'no' all'eliminazione del lotto unico di gara e del bacino unico di gara, all'istituzione dei bacini provinciali di Genova, Imperia, Savona e La Spezia e 'no' alla chiusura dell'Agenzia regionale Atpl Liguria Spa. Sono 4.500 lavoratori autoferrotranvieri della Liguria interessati dalla modifica di legge

L'assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino ha ribadito la volontà di 'andare avanti' e di non rinviare a settembre, come chiesto dai sindacati, la votazione sulla modifica della legge regionale che archivia il bacino unico e l'agenzia regionale per il trasporto pubblico. Una delegazione di sindacati e lavoratori, su invito di Francesco Bruzzone, sono entrati in una sala contigua al consiglio regionale dalla quale potranno seguire i lavori attraverso i monitor.

"Anche oggi i lavoratori del tpl sono stati confinati dentro una stanzetta con un televisore per espressa decisione del governatore Giovanni Toti, senza che ne fossero informati l'ufficio di presidenza e i capigruppo del Consiglio. Una decisione antidemocratica, l'ennesimo attacco alla libertà di partecipazione dei cittadini ai lavori delle istituzioni". Lo scrive in una nota il gruppo Pd in Consiglio regionale commentando la decisione di chiudere nuovamente le porte durante la discussione dell'assemblea della modifica della legge regionale per il trasporto pubblico locale. "Toti - prosegue la nota - sta militarizzando l'aula. Il Consiglio regionale dovrebbe essere un momento di democrazia, non una reggia inespugnabile".

Sulla stessa lunghezza d'onda il Movimento 5 stelle che, in una nota firmata da Fabio Tosi e Marco De Ferrari chiedono l'intervento del Prefetto. "L'idea di democrazia e partecipazione che ha in mente Toti continua ad essere vacua e inesistente - si legge nella nota - Ci chiediamo cosa ne pensi il Prefetto di questa pratica manifestamente antidemocratica, specie di fronte a condotte pacifiche di legittimo dissenso tenute tanto ieri dai commercianti quanto oggi dai lavoratori del Tpl". Anche per Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) la scelta di approvare la modifica alla legge con il Consiglio a porte chiuse è "una scelta sciagurata".

"Bisogna garantire che il Consiglio possa svolgere il suo lavoro su un provvedimento, che piaccia o non piaccia, l'amministrazione intende portare avanti senza il rischio che un'assemblea democratica venga interrotta di continuo" - ha risposto Toti - Le legittime manifestazioni di dissenso non possono sfociare in disturbo dell'assemblea democratica. Bisogna garantire che il dibattito e il voto avvengano in piena libertà, serenità e pacatezza, per non essere costretti ad interrompere i lavori di un'assemblea che costa molto ai liguri. Non è un Consiglio a porte chiuse, ma con un contingentamento degli ingressi come tutti quelli convocati questa settimana in cui dobbiamo discutere e approvare leggi necessarie in tempi rapidi per il buon governo della Regione: Alisa, commercio, Tpl".

La ventina di sindacalisti del Tpl che aveva occupato gli spalti dell'assemblea ha abbandonata la sala urlando "torneremo presto in duemila" e "ci vediamo a ottobre con l'esercito". I consiglieri di Rete a Sinistra e M5S, Giovanni Pastorino e Francesco Battistini, lasciano l'aula "visto che i lavoratori non sono stati fatti entrare, un grave vulnus alla democrazia di cui è responsabile il presidente Toti". Il presidente dell'assemblea Francesco Bruzzone ha ribadito "la disponibilità a far entrare ad assistere ai lavori dell'aula una delegazione rappresentativa dei manifestanti" sottolineando che è "compito del presidente dell'assemblea garantire il regolare svolgimento dei lavori". "L'atteggiamento dell'opposizione in aula è stato gravemente ipocrita - ha detto il governatore Toti -. E' noto a tutti che quando si occupano gli spalti dell'aula sgomberarli sarebbe un pericolo per tutti. La mia maggioranza ascolta tutti, ma l'assemblea non può perdere nemmeno un secondo a causa di comportamenti di intolleranza".

Il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone è stato poi costretto a sospendere i lavori dell'assemblea a causa della bagarre scoppiata in aula tra maggioranza e opposizione. Urla, grida, consiglieri in piedi, continue richieste d'intervento e interruzioni. L'opposizione accusa la Giunta Toti di aver tenuto un comportamento antidemocratico non facendo accedere i lavoratori del Tpl agli spalti dell'assemblea, la Giunta Toti replica accusandola di "inutile ostruzionismo".