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Primo via libera, dopo mesi di stallo in commissione, al ddl sulla corruzione. Il provvedimento è in esame in Aula al Senato e tra i primi punti c'è stato l'articolo 8 sul falso in bilancio approvato, con voto segreto, con 124 voti favorevoli e che ripristina il reato depenalizzato durante il governo Berlusconi. Un voto che arriva sul filo di lana con il sì che arriva solo con tre voti di scarto. Polemiche sui 'pianisti'.

Atteso nel pomeriggio il voto definitivo sul ddl. Il Movimento cinque stelle dopo una consultazione online degli iscritti voterà no al provvedimento. Sempre in bilico i numeri a Palazzo Madama soprattutto con i voti segreti. Lo spiega anche il senatore del gruppo per le Autonomie Lorenzo Battista su twitter.

Il falso in bilancio torna dunque  a essere un reato dopo la sostanziale depenalizzazione decisa durante il governo Berlusconi. Le pene per le società normali saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o le banche, gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La pena è invece da sei mesi a tre anni se i fatti sono lieve entità, "tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta".