economia

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L’Italia entra in deflazione ad agosto per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l’economia era in forte crescita. A lanciare l’allarme l’Istat che ricorda come allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell’1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi. Ad agosto 2014 l’indice dei prezzi al consumo misurato dall’Istat nelle prime stime ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio). 

E intanto la disoccupazione torna a salire e a luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Lo rileva l'Istat, che ha diffuso i dati provvisori: i disoccupati sono 3 milioni e 220mila, in aumento del 2,2% rispetto a giugno (+69mila) e del 4,6% su anno (+143mila).

Viene così cancellata la flessione del mese precedente, con il tasso che si riporta ai livelli di maggio, appena sotto i massimi storici. Timidi segnali positivi arrivano per i giovani: il tasso di disoccupazione della popolazione in una fascia di età tra 15 e 24 anni, a luglio, è pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali su base mensile, ma in rialzo di 2,9 punti nel confronto annuo. Secondo i dati Istat sono in cerca di un lavoro 705 mila under25. Sul totale della popolazione giovane, l'incidenza dei disoccupati è dell'11,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali su giugno e di 1,1 punti sul luglio 2013.

Preoccupa invece il dato degli occupati, che a luglio scendono dello 0,2% rispetto a giugno, in calo di 35 mila unità: è come se si fossero 'persi' più di mille occupati al giorno. Si registra una riduzione anche su base annua, con un ribasso dello 0,3% (-71mila). Gli occupati scendono a questo punto a quota 22 milioni 360mila. Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce di 0,1 punti percentuali sia su base mensile che su base annua. S

Sempre a luglio, il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-28 mila) e dell'1,1% rispetto a dodici mesi prima (-159 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. Il peggioramento complessivo del quadro si compone con il calo dell'occupazione maschile e la stabilità di quella femminile. Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,7%, diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,1 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,5%, rimane stabile in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Aumentano per entrambi i tassi di disoccupazione.

Se si considera il complesso del secondo trimestre 2014 (aprile-giugno), il tasso di disoccupazione è salito al 12,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali su base annua.

Per 105mila italiani usciti dalla fascia degli occupati si registrano 91mila stranieri in più, con il tasso di occupazione degli stranieri in crescita al 58,7% contro il 55,4% degli italiani. Tra aprile e giugno, nel confronto tendenziale con il 2013, si rileva che nell'industria in senso stretto l'occupazione è ripartita, mentre è scesa nelle costruzioni e nei servizi. Ancora, "non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno", mentre aumentano quelli a tempo parziale e riprende la crescita dei contratti a termine dopo cinque mesi.