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Il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano chiede che sul futuro della centrale a carbone Tirreno Power, sotto sequestro dal marzo scorso per violazioni all'Aia per quanto riguarda le emissioni, "intervenga il Governo, perchè è un tema che va ben oltre Vado e riguarda l'uso delle fonti energetiche, tra cui il carbone. Non si devono esprimere due sindaci su questo, c'è un Governo, un presidente, dei ministri".

Giuliano ha partecipato oggi a un vertice in Regione Liguria dopo che ieri il ministero della Salute e l'Asl di Savona hanno evidenziato criticità sul piano sanitario. Gli enti locali hanno quindi chiesto il rinvio alla prossima settimana della conferenza dei servizi per l'Aia. Anche la Regione sta valutando il modo in cui coinvolgere il Governo.

"I pareri critici espressi ieri - ha evidenziato l'assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli - sono stati espressi in base a studi diversi da quelli che avevano spinto negli ultimi anni la stessa Asl e lo stesso ministero a dare pareri positivi per la prosecuzione dell'attività della centrale. Serve una riflessione generale che porti a una valutazione omogenea dei limiti validi per tutto il Paese. Quello che viene oggi chiesto alla centrale di Vado per essere in linea con la legge è ad esempio diverso da ciò che accade alla Spezia o in altre realtà italiane".

I sindacati chiedono la riapertura della centrale, che occupa 250 persone direttamente e 550 nell'indotto. La procura di Savona da tempo ha aperto due fascicoli d'indagine per disastro ambientale e omicidio colposo.