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I sindacati: "Non sarà un buon natale per nessuno"
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E' stato convocato per il 23 dicembre l'incontro alla Presidenza del Consiglio dei ministri sul caso della centrale Tirreno Power di Vado, dopo i due rinvii dell’11 e del 18 dicembre. Il tavolo dovrà prendere in esame eventuali correzioni all'Aia in relazione all'uso del gas per l'accensione degli impianti sequestrati l'11 marzo scorso per violazioni all'Aia, e alla copertura del parco carbonile.

L'azienda è disponibile a investire in tecnologia per ridurre le emissioni e adempiere alle prescrizioni dell'Aia, ma chiede di poter operare mentre compie gli adeguamenti, cosa non prevista dalla nuova Aia. Per adempiere alle prescrizioni dell'Aia, la centrale dovrebbe restare ferma da 18 a 24 mesi.

Nel frattempo è terminata l'assemblea dei lavoratori della centrale davanti ai cancelli degli impianti di Vado Ligure per decidere eventuali forma di lotta. "E' la vigilia di Natale e non sarà un buon Natale per nessuno - sottolinea Maurizio Perozzi, della Rsu Cisl -. Di fronte alla prospettiva di chiudere gli impianti non possiamo restare fermi. Speriamo solo che l'incontro romano non slitti ancora perché complicherebbe ulteriormente la situazione".

"Inizialmente avevamo dato un giudizio severo relativamente a quanto avvenuto in questi giorni - dice Amedeo Testa, segretario nazionale della Flaei Cisl - Non si poteva rinviare una riunione con un sms senza una motivazione plausibile. Ora speriamo che Babbo Natale porti per tutti i lavoratori i doni sperati".

Fulvia Veirana, segretaria provinciale della Cgil di Savona sottolinea: "Dallo scorso marzo, data del sequestro degli impianti, credo ci sia stato tempo a sufficienza per approfondire tutti gli aspetti, anche i più complessi, i lavoratori non capiscono quanto accaduto a Roma. E ormai è in atto la disperazione perché non si riesce a trovare una via di uscita in tempi brevi".