cronaca

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Impossibile trovare una relazione tra le emissioni della centrale a carbone e le malattie e le morti tra chi vive all'ombra delle ciminiere. Per questo motivo è stata archiviata l'indagine per omicidio colposo sulla centrale elettrica Tirreno Power di Vado-Quliano.


Lo ha deciso il gip Francesco Meloni, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero. Decisivo il fatto che l'accusa non sia riuscita a dimostrare un rapporto diretto tra le emissioni della centrale, sequestrata nel 2014 e oggi attiva solo a metano, e l'aumento della mortalità per tumori. Il reato di omicidio colposo era contestato a 42 persone tra sindaci ed ex, ex dirigenti provinciali, regionali e i vertici aziendali.


La procura indagava su 427 morti definite 'anomale' tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari. Mentre, secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 erano stati oltre 2 mila i ricoveri di adulti per le stesse patologie che l'accusa riteneva di poter mettere in correlazione con le emissioni della centrale. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per malattie respiratorie.


Tra gli indagati c'erano i sindaci di Vado e Quiliano Carlo Giacobbe e Nicola Isetta, ex dirigenti della Regione e della Provincia di Savona e gli amministratori regionali della Giunta di Claudio Burlando: non avrebbero adottato tutte le cautele per evitare di cagionare le malattie. Ma questo non è stato provato. Senza l'identificazione dei cadaveri, l'inchiesta non ha potuto accertare il nesso di causalità tra i decessi e le emissioni di Tirreno Power.

L'archiviazione dell'inchiesta per omicidio colposo è il penultimo capitolo della maxi inchiesta avviata quasi dieci anni fa che nel marzo 2014 ha portato al sequestro dei due gruppi a carbone - e proseguita con la doppia archiviazione per politici e manager dell'accusa di abuso d'ufficio in riferimento alle due autorizzazione d'impatto ambientale (Aia). Per scrivere la parole fine sulla vicenda bisognerà attendere l'anno prossimo.

L'11 dicembre si aprirà in tribunale a Savona il processo a carico di 26 manager dell'azienda per disastro ambientale e sanitario colposo legato alle emissioni delle due ciminiere della centrale. Ci sarà anche il ministero dell'Ambiente, oltre alle principali organizzazioni ambientaliste nel ruolo di parte civile.