economia

Mangoni: "Se Vado non riparte, l'azienda è a rischio"
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Scattano i contratti di solidarietà per i 155 lavoratori della centrale Tirreno Power di Vado Ligure. L'accordo è stato sottoscritto nel corso di un vertice sindacati - azienda che si è svolto a Roma. I contratti di solidarietà che avranno una durata di due anni sostituiranno la cassa integrazione ordinaria in scadenza il 9 novembre. L'accordo coprirà sia il settore di produzione a gas, sia quello a carbone della centrale.

"Se Vado non riparte, la sopravvivenza dell'intera Tirreno Power viene messa in discussione, se invece la centrale verrà messa in condizione di riavviare gli impianti, non solo saranno garantiti gli attuali livelli occupazionali ma ci saranno ulteriori opportunità di lavoro. La possibilità di investire dipende però dalle conclusioni della conferenza dei servizi: con le prescrizioni della commissione Ippc si rischia di chiudere per sempre". E' quanto afferma Andrea Mangoni, amministratore delegato di Sorgenia (azionista di maggioranza di Energia Italiana, a sua volta proprietaria al 50% di Tirreno Power) in una intervista.

"Sorgenia continuerà a fare la sua parte per sostenere Tirreno Power e gli investimenti necessari per tradurre in pratica la nuova Aia sono stati direttamente previsti nell'accordo di ristrutturazione del debito concluso con le banche, che hanno confermato la loro posizione costruttiva", sottolinea Mangoni, secondo il quale "la possibilità di investire dipende dalle conclusioni della conferenza dei servizi". "Qualora ratificassero le prescrizioni della commissione istruttoria, che riteniamo siano in parte inapplicabili e in parte non raggiungibili tecnicamente, la centrale va verso la chiusura", ribadisce l'ad di Sorgenia.

Quanto all'inchiesta avviata dalla procura di Savona per disastro ambientale, Mangoni osserva che "il pm sta conducendo la sua inchiesta e saranno i giudici a esprimersi in via definitiva. La magistratura farà il suo lavoro fino in fondo per accertare i fatti. Noi abbiamo un'unica richiesta, quella di avere regole certe dettate dalla politica, uguali per tutti". "Tirreno Power, rispetta e rispetterà le regole sulle emissioni. Chiediamo con forza che queste regole siano uguali per tutti, che ci sia un'interpretazione univoca a livello nazionale", ribadisce Mangoni.