cronaca

Protesta dei 'carbonin' in Lungomare Canepa, la città si paralizza
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Giornata infernale per il traffico a Genova. Circolazione bloccata sulle autostrade, coda in Sopraelevata, Lungomare Canepa completamente invaso dai tir diretti in porto che da ieri non possono oltrepassare il varco di Ponte Etiopia. Sono gli effetti della protesta dei lavoratori della 'Pietro Chiesa', che hanno deciso di scioperare a oltranza per il rischio di essere licenziati e hanno formato un presidio all'accesso dell'area portuale. In pomeriggio è arrivata la convocazione della Prefettura e i blocchi sono stati rimossi.

AGGIORNAMENTI LIVE

Ore 16.10 - Lo sciopero dei lavoratori prosegue ma il blocco ai varchi del porto di Genova che ha mandato in tilt il traffico si è allentato e i tir possono entrare. La schiarita è la convocazione arrivata dalla prefettura di un incontro domani a mezzogiorno per discutere la ricollocazione dei lavoratori della storica compagnia portuale dei carbunin avviata verso la liquidazione. 

Ore 15.20 - "Tra pochissimo riapriranno anche gli altri varchi", ha detto a Primocanale Roberto Gulli, segretario generale Uil Trasporti della Liguria

Ore 15.15 - I camion incominciano a defluire verso gli ingressi del porto che sono stati riaperti

Ore 15.10 - Tra circa mezz'ora dovrebbe essere sospeso il presidio al varco di Ponte Etiopia, anche se poi ci vorranno ore per far tornare la situazione alla normalità

Ore 14.45 - "Sono stati riaperti alcuni varchi portuali ma ci vorranno delle ore per smaltire questo traffico", ha spiegato a Primocanale il Commissario della Polizia Municipale Patrizia Carluccio

Ore 14.30 - Riparte lentamente il flusso sull'Elicoidale

Ore 14.20 - "Se la situazione non si sblocca, la città sarà invasa dai camion per diversi giorni", ha detto a Primocanale il segretario generale di Spediporto Giampaolo Botta

Ore 14.10 - Segnalate ancora code tra Genova Est e Bivio A12/A7 (Milano-Genova) per traffico intenso

Ore 14.00 - Ancora code all'uscita di Genova-Ovest e anche sulle strade intorno alla Sopraelevata

Ore 13.30 - Rimane bloccato il Lungomare Canepa e le uscite delle autostrade verso Genova Ovest, mentre è scorrevole e libero il tratto in uscita per Genova Pra'.

Traffico paralizzato questa mattina a Genova Pra' e Genova Ovest, con ripercussioni sulle autostrade. A bloccare la circolazione la lunga fila di camion. Due le cause: lo sciopero di ieri per la morte del camionista al Psa-Vte e soprattutto quello di oggi dei lavoratori della Pietro Chiesa. Coi varchi bloccati centinaia di tir sono rimasti in fila in attesa di entrare in porto.

Le code in mattinata hanno intasato l'intera rete autostradale che circonda il capoluogo ligure: oltre alla A26, dove per giungere al bivio con la A10 si impiega un'ora e mezza, ad essere congestionata è tuttora la circolazione della A7 e, per chi proviene da Levante, della A12 con tempi di percorrenza di circa un'ora. La coda di tir ha dunque ripercussioni anche sui mezzi privati che sono rimasti imbottigliati nelle autostrade genovesi. Per chi arriva da Busalla tutto bloccato al casello di Bolzaneto, situazione da bollino rosso sia in entrata che in uscita.

La vicenda occupazionale è quella dei 'carbonin', i 29 portuali (24 soci e 5 dipendenti) in servizio al Terminal Rinfuse che rischiano di rimanere senza lavoro dopo la chiusura della centrale a carbone Enel. Ieri ennesimo incontro a vuoto a Palazzo San Giorgio, sede dell'autorità portuale. L'accordo non si trova ancora.

Al console Tirreno Bianchi è stato riferito che alcuni lavoratori potrebbero essere assunti dai terminalisti, mentre i restanti entrerebbero in Compagnia Unica. "Ma al momento non abbiamo nessuna certezza", dice il rappresentante della Pietro Chiesa. E a marzo scadono i termini della liquidazione. Di qui la decisione di scioperare per l'intera giornata.

"Sciopereremo a oltranza, speriamo di trovare una soluzione" ha detto il rappresentante Filt Cgil Luigi Cianci a Primocanale. "E' incomprensibile che un corpo che si sta sviluppando non riesca a dare garanzie a 24 lavoratori. Non abbiamo nulla da perdere, noi continuiamo il presidio". In pomeriggio è arrivata però la convocazione di un tavolo in prefettura a mezzogiorno coi sindacati, i rappresentanti dell'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona e i terminalisti per tentare di trovare una soluzione. Per ora c'è la disponibilità del gruppo Spinelli ad assumere da 8 a 10 persone su 25 che resteranno senza lavoro. Poco per Filt-Cgil, Fit- Cisl e Uiltrasporti che chiedono un'occupazione per tutti e per questo hanno proclamato lo sciopero di questa mattina della Pietro Chiesa e sono pronti a indire lo sciopero generale del porto

"Se non si troverà un'occupazione per tutti siamo pronti ad arrivare ad azioni più forti, fino allo sciopero generale del porto di Genova", annuncia Roberto Gulli, segretario della Uiltrasporti di Genova e della Liguria, d'accordo con Filt-Cgil e Fit-Cisl. "Siamo profondamente insoddisfatti - prosegue Gulli - C'è stata qualche apertura da parte di alcuni terminalisti, ma non si arriva oltre la metà dei dipendenti: non si trovano 25 posti in un porto con più di duemila lavoratori". Ci sarebbe la disponibilità ad assumere da parte della Culmv, la Compagnia unica dei lavoratori del porto di Genova, ma prima serve il via libera al piano di risanamento che non arriverà prima di fine giugno. Tempi troppo lunghi visto che venerdì il cda della Pietro Chiesa voterà il bilancio e convocherà l'assemblea per la liquidazione della compagnia.

"Non voglio esprimere opinioni da questo punto di vista ma dico che per il futuro bisognerà trovare il modo di utilizzare altre forme di manifestazione". Il sindaco di Genova Marco Bucci, dopo due giorni che hanno visto la città bloccata per lo sciopero dei portuali per la morte del camionista al Vte e il conseguente 'assedio' dei tir che ha avuto forti ripercussioni sul traffico cittadino, sottolinea "il dolore e il rispetto" per la persona che ha perso la vita, ma pensa anche "a misure che possano permettere di manifestare limitando, però, il disagio dei cittadini".

"Le manifestazioni sono corrette e lecite - spiega - ma i danni ai cittadini sono evidenti. Non penso che questa possa essere una decisione che può prendere un sindaco perché certe decisioni devono essere prese a livello nazionale, ma il problema esiste, i cittadini lo percepiscono, e bisognerà trovare soluzioni".