cronaca

L'approfondimento della Procura di Genova
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Pietro Salini, amministratore delegato di Salini-Impregilo, socio del Cociv, general contractor che per conto di Rete ferroviaria italiana ha in appalto il cantiere del Terzo Valico, l'alta velocità tra Genova e Milano, è indagato dalla procura di Genova per turbativa d'asta.

E nella vicenda spunta anche la guerra al cugino, Claudio Salini, morto in un incidente sulla Cristoforo Colombo a Roma nell'autunno del 2015. Le gare sarebbero potute andare a tutti, "tutti, tranne mio cugino", ripeteva Pietro che non lo voleva tra i piedi per ruggini familiari.

Sulla vicenda è arrivata la puntualizzazione dello studio legale che cura gli interessi della Salini-Impregilo

"L'iscrizione del dott. Pietro Salini nel registro degli indagati coincide sostanzialmente con la chiusura delle indagini - si legge -  nel corso delle quali è stato verificato dallo stesso consulente del P.M. che le opere realizzate dal Cociv sono ben eseguite. L'iscrizione riguarda alcune ipotesi di turbativa di asta".

"Il dott. Salini non ha mai partecipato ad alcuna attività di valutazione delle offerte di gara, affidate agli organi tecnici di Cociv - prosegue il documento firmato dagli avvocati Grazia Volo e Francesco Mucciarelli -  Esiste una sola conversazioni telefonica fra il dott. Salini e l'ing. Longo il cui contenuto è stato, evidentemente, interpretato in maniera erronea".

"Il dott. Pietro Salini non ha mai seguito direttamente l'andamento delle gare - conclude la nota -  Si è limitato, in una conversazione informale con l'ing. Michele Longo, ad esternare la sua preoccupazione per la partecipazione ed ammissione alle gare di un'impresa in gravi condizioni economiche, quindi non in grado di eseguire i lavori per l'ammontare previsto superiore ai 200 milioni di euro e, in aggiunta, in evidente conflitto d'interesse essendo amministratori e soci della società SALC azionisti di Salini Costruttori".