“Il mancato riconoscimento del Teatro Stabile di Genova quale Teatro Nazionale suscita scandalo e provoca reazioni di stupore, indignazione e rabbia da parte di quanti in Italia e all’estero hanno a cuore le sorti del teatro di prosa, dell’arte scenica e della cultura tutta”. Si apre così la lettera aperta inviata da oltre cento personalità delle istituzioni, del mondo della cultura e dello spettacolo al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, per denunciare il mancato inserimento del Teatro Stabile nella lista dei teatri di interesse nazionale.
Nella compilazione della lista sarebbe stata favorita Firenze, con il Teatro della Toscana. Guarda caso il teatro della città del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un evento che ha fatto storcere il naso a molti osservatori per la possibilità che a regolare gli aspetti riguardanti la cultura fossero più che altro logiche geopolitiche. Su questo punto insiste anche la lettera inviata al ministro Franceschini: “Quando una perversa logica geo-politica prende il sopravvento sulla storia, sull’opera degli artisti in scena e fuori di scena, sulle valutazioni stesse degli spettatori più consapevoli, c’è davvero molto da temere per il presente e per il futuro del teatro in Italia”.
“L’inaudita decisione del Ministero, e della sua commissione preposta all’attuazione della nuova legge sul teatro, cancella in modo arbitrario non solo 65 anni di storia, ma anche l’abnegazione con cui i registi, gli attori, i tecnici e i dipendenti del Teatro Stabile di Genova hanno lavorato, lavorano nel presente con un progetto artistico della cui assoluta qualità siamo certissimi, e lavoreranno in futuro per un serio Teatro d’Arte”, si legge nella lettera. “Tale decisione ignora contro ogni evidenza il prestigio nazionale e internazionale conquistatosi sul campo, in oltre mezzo secolo, da chi ha avuto e ha responsabilità dirigenziali, artistiche e professionali allo Stabile genovese, considerato sino a ieri dallo stesso Ministero uno dei due o tre teatri pubblici più qualificati”.
I firmatari della lettera chiedono un intervento rapido e incisivo del ministro, per eliminare lo smacco subito dallo Stabile. “Per tutto questo, la comunità artistico-culturale che ha a cuore il futuro del teatro italiano, ha scelto di elevare la sua più ferma protesta per l’esclusione dalla rosa dei teatri nazionali dello Stabile di Genova, con intenti che hanno con tutta evidenza il colore di un dichiarato insulto alla verità e all’intelligenza di tutti. Quello che è in gioco, non è solo l’onore di una delle istituzioni più prestigiose del teatro italiano, ma anche il futuro stesso della cultura nazionale. Per questo, chiediamo al Ministro dei Beni Culturali un intervento d’urgenza, finalizzato a restituire quanto dovuto, e sovente conquistato con fatica, a quella che è stata ed è ancora oggi una delle colonne portanti della cultura teatrale nazionale”, conclude la lettera.
cultura
Teatro Stabile declassato, la comunità artistico-culturale scrive al ministro Franceschini
Con oltre 100 firme di personalità della comunità artistico-culturale
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