cronaca

Il commento
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La domanda è: perché il fondo Blackrock ha deciso di non acquisire più Banca Carige? Da quanto era dato conoscere, il tavolo era completamente apparecchiato.



Mancava solo il piatto più complicato da preparare, cioè l'accordo fra la società americana e il primo azionista di Carige, vale a dire la famiglia genovese che fa capo a Vittorio Malacalza, attraverso la Malacalza Investimenti. È questa l'intesa che è venuta a mancare? E se sì, qual è stato il pomo della discordia? In ogni caso, sarebbe quanto mai necessario che Malacalza Investimenti facesse sentire la propria voce, perché più che mai c'è bisogno di chiarimenti e di chiarezza. I commissari almeno ufficialmente non ne hanno forniti, neppure alle organizzazioni sindacali che pure sono state immediatamente incontrate.

E a tal proposito, un altro interrogativo che può sorgere riguarda i progetti di Blackrock, che magari davvero puntava a raddoppiare gli esuberi di Carige e fare altri drastiche operazioni di dimagrimento. Ma essendosi reso conto di non poterlo fare se non andando incontro a mille problemi di ordine tecnico, politico e sociale ha preferito, alla fine, lasciar perdere.

In questo scenario così ricco di incognite quello che sempre più va profilandosi, e i commissari ne fanno riferimento nella loro nota, è il salvataggio pubblico. Ma con lo schema utilizzato per il Monte dei Paschi, cioè con lo Stato che diventa azionista dietro autorizzazione dell'Ue, oppure con il meccanismo individuato per le banche venete. Le quali, non essendo state ritenute da Bruxelles sistemiche per il Paese, sono passate per la parte buona a Intesa San Paolo, mentre il resto è confluito in una ad company.

Si può ben immaginare che alla vigilia delle elezioni europee, un intervento pubblico su una banca, Carige nello specifico, comporterà mille e più polemiche, qualunque sia la soluzione adottata. Perché a questo punto si tratta di procedere alla ricapitalizzazione dell'istituto ligure con denaro pubblico, cioè di tutti noi. Nell'attesa che, poi, venga trovato un soggetto che voglia intervenire su Carige e rilevarla. Per i correntisti l'intervento pubblico sarà neutro, cioè non comporterà alcun problema. Ma di fronte all'incertezza che a sorpresa è tornata a impadronirsi del futuro della banca, immaginare una fuga dei correntisti non è fuori luogo. Così come bisogna tenere presente la possibilità che la Bce decida di mettere in liquidazione Carige se proprio non si trovassero i soggetti con la volontà e le risorse di farla vivere di vita propria. È l'eventualità più remota. Ma in questo momento nulla può essere escluso.