cronaca

Legale: "Trattato da peggior delinquente"
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"Gli hanno messo le manette dietro la schiena, gli hanno tolto gli occhiali e lo hanno trattato come se fosse il peggiore dei delinquenti", dopo aver risposto a undici ore di domande. E' sotto choc per il trattamento inflitto al suo assistito Michele Hirsch, avvocato del numero uno di Federacciai, e a.d della italo-svizzera Duferco, il ligure Antonio Gozzi, arrestato in Belgio con un altro dirigente del gruppo siderurgico, Massimo Croci, per corruzione, in qualità di autore o co-autore.

A Bruxelles Gozzi era arrivato lunedì mattina per rendere dichiarazioni spontanee in merito a un'inchiesta nota come "l'affaire Kubla", dal nome dell'ex ministro dell'Economia della Vallonia e sindaco di Waterloo Serge Kubla, consulente della Duferco dal 2009, già finito in cella per due giorni a febbraio.

Al centro dell'indagine, un giro di mazzette da circa un milione di euro che sarebbero passate attraverso una serie di società-scatole cinesi, (ma anche vere e proprie bustarelle), per oliare i meccanismi degli appalti ed entrare nel business del gioco d'azzardo nella Repubblica democratica del Congo (ex colonia belga), dalle lotterie alle case da gioco.

Un procedimento per corruzione nato da un'altra inchiesta, entrambe coordinate dallo stesso giudice istruttore Michel Claise, volta a far luce sulla misteriosa scomparsa in Congo, a metà 2014, del commercialista belga Stephan De Witte. L'uomo, di cui si sono perse le tracce, lavorava per conto della Duferco nel Paese centrafricano e gli accertamenti hanno fatto emergere elementi che lo collegano alle lotterie e a Kubla.

In pratica la procura federale belga ipotizza che Kubla e De Witte avessero un ruolo per conto della Duferco (Gozzi e Croci), nella 'partita' congolese. Ma i due dirigenti del gruppo siderurgico - arrestati perchè considerati in grado di inquinare le prove e interrogati tutto il giorno, dopo aver trascorso la notte in celle di isolamento nel carcere di Forest - affermano con forza e dignità di "non aver corrotto nessuno".

Duferco, per parte sua, evidenzia in una nota la totale estraneità del gruppo e dei suoi dirigenti a qualunque episodio di corruzione internazionale. E spiega "la vicenda, nell'ambito della quale Gozzi e Croci sono stati ascoltati, risale al 2009 e non riguarda direttamente società del gruppo, ma società e interessi economici esterni, riferibili personalmente agli azionisti del gruppo. Si è trattato di un intervento di natura esclusivamente finanziaria in un settore esterno alle competenze tradizionali del gruppo, terminato, tra l'altro, con risultati economici e finanziari negativi".

Intanto Federacciai, a nome di tutti gli associati, esprime "piena solidarietà" al presidente, Antonio Gozzi, mentre a Chiavari e nel Tigullio c'è sgomento e incredulità. "Sono sorpreso e sbigottito per l'operato della magistratura belga", dice Massimiliano Sacco, a.d della Arinox di Trigoso e presidente della delegazione del Tigullio di Confindustria. E dall'Entella Calcio, squadra di serie B di cui Gozzi è presidente, l'auspicio: "Presidente, ti aspettiamo per la partita col Catania sabato, al 'Comunale' di Chiavari". Ma per Andrea Cioffi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al senato per quanto avvenuto a Gozzi "è la Waterloo dell'uomo che difendeva la gestione criminale dei Riva all'Ilva di Taranto".

E il leader dei Verdi Angelo Bonelli attacca: "Ora che è stato arrestato in Belgio, e dovrà difendersi da queste gravi accuse, chi continuerà a parlare di giustizia malata contro l'economia?" La camera di consiglio o il giudice istruttore dovranno decidere entro venerdì, come previsto dalla legge belga, sulla libertà o la revoca dell'arresto di Gozzi e Croci. "Antonio, mio marito è una persona di assoluto rigore morale e di certo questo emergerà presto e con chiarezza. Tutti quelli che lo conoscono non avranno dubbi su quanto sto dicendo", afferma Sabina Croce.