cronaca

Cerimonia commossa all'Università
1 minuto e 43 secondi di lettura
 Genova non dimentica Francesca Bonello, la studentessa genovese di Medicina rimasta vittima della strage del bus in Catalogna avvenuta nel marzo 2016. Stamattina, alla Facoltà di Medicina di Genova la famiglia della ragazza, assieme a tanti studenti, docenti e a rappresentanti di Regione e Università, l'ha voluta ricordare davanti alla targa all'ingresso dell'aula a lei dedicata con le parole volute dai genitori: "Studentessa gioiosa, si è spesa per gli altri nella quotidianità e in iniziative umanitarie e così avrebbe fatto da medico. Sei e sarai sempre "Fra di Noi".

Commozione soprattutto tra gli studenti. "E' stato un momento toccante, Francesca ha lasciato un grande vuoto ma anche un segno in tutti noi docenti e nei ragazzi, per portare avanti i suoi ideali, il suo amore per il prossimo e la ricerca" dice il preside della Facoltà di Medicina Mario Amore. "Martedì prossimo saranno due anni che Francesca Bonello ci ha lasciato, coinvolta nel tragico incidente sull'autobus dei ragazzi Erasmus in Catalogna. Francesca, con la sua gioia e la sua voglia di aiutare il prossimo, è ancora tra noi", scrive l' assessore regionale ligure Ilaria Cavo, commentando il momento di raccoglimento a cui ha partecipato questa mattina alla Facoltà di Medicina di Genova che le ha dedicato un'aula e una targa, alla presenza dei genitori e della sorella della ragazza scomparsa, assieme al rettore dell'Università di Genova Paolo Comanducci.

C'era anche Norberto, studente in Medicina e compagno di corso di Francesca appena tornato dal Madagascar, dove è potuto andare grazie ad una borsa di studio intitolata alla Bonello con una tesi su un progetto contro la mortalità materno infantile in quel Paese. Regione Liguria e Università hanno promosso diverse iniziative e borse di studio per ricordare Francesca Bonello. "Abbiamo sostenuto gli studi di Norberto per curare le malattie dei bimbi più sfortunati - aggiunge Cavo -. È tornato con tanto stupore e amore negli occhi, e tanta voglia di andare avanti con la sua ricerca".