cronaca

Presidio simbolico davanti al provveditorato
1 minuto e 54 secondi di lettura
 Presidio "simbolico" questo pomeriggio davanti all'ufficio scolastico regionale, per le persone che hanno diploma magistrale o laurea in scienza della formazione e che chiedono l'apertura di un tavolo di confronto politico per arrivare a un soluzione della loro vertenza.


"Una sentenza del Consiglio di Stato ha praticamente ribaltato la situazione precedente - spiega Andrea Giacobbi, segretario di Flc Cgil Genova - e i diplomati magistrali, circa 300 sul territorio ligure, rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Quelli laureati in scienza della formazione, alcune centinaia, sono parcheggiati invece in una sorta di seconda fascia che non permette di arrivare al ruolo in tempi brevi".


Ora, spiegano questi lavoratori, si riesce a lavorare solo come precari ma la richiesta è di vedersi riconosciuti di ruolo. "Questo è il momento in cui la politica deve dare una risposta - conclude Giacobbi - e dire se vuole risolvere il problema o lasciare così la situazione". Al termine del presidio una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dalla direzione dell'ufficio scolastico regionale".


Anci Liguria ha "ben caro il problema, già segnalato nel Consiglio nazionale lo scorso gennaio, e continuerà a sostenere la causa degli insegnanti precari diplomati. Bisogna scongiurare un probabile licenziamento di massa che lascerebbe soli i Comuni nel garantire un servizio indispensabile per i bambini e le mamme della Liguria". E' quanto riporta una nota di Anci Liguria dopo il presidio degli insegnati davanti all'ufficio scolastico di Genova. "La sentenza del 20 dicembre scorso del Consiglio di Stato ha stabilito che gli insegnanti in possesso di un diploma magistrale conseguito entro il 2002/2003 potranno essere inseriti soltanto nelle Graduatorie d'istituto utilizzate per le supplenze annuali e temporanee - ricorda Anci Liguria -. Gli insegnanti diplomati non potranno più accedere alle graduatorie ad esaurimento, utilizzate per l'assunzione in ruolo, a cui sono iscritti i docenti in possesso di abilitazione all'insegnamento, cosa che fino al 20/12 era possibile". "Si tratta di precari che da anni permettono a un servizio di vitale importanza, quello scolastico, di funzionare. La continuità didattica e l'esperienza sono fattori determinanti per la crescita scolastica dei nostri alunni, e le competenze che fino a ieri permettevano di essere assunti in ruolo non possono oggi sparire nel nulla".