Una vera e propria rivoluzione, avvenuta in sordina lo scorso agosto: il terminalista Aldo Spinelli ha ceduto il 45% delle azioni della società storica del suo gruppo, la Spinelli Srl, al fondo di investimenti inglese iCON Infrastructures. L’operazione, di cui si vociferava da tempo, è andata in porto lo scorso 6 agosto. Ad acquisire le quote è stata la Lighthouse Italy Srl, a sua volta detenuta al 100% Lighthouse Terminals Limited, con sede a Londra e dietro alla quale ci sarebbe il fondo di investimenti inglese iCON Infrastructures.
A conferma dell’operazione, e dei legami con il fondo d’investimenti britannico, c’è l’ingresso nel consiglio d’amministrazione della Spinelli Srl di Iain Ross Macleod e Ivana Semeraro, entrambi manager della iCON Infrastructures. Lo stesso Macleod figura anche tra i manager della Lightouse Terminals Limited. Presidente del consiglio d’amministrazione della Spinelli Srl resta Aldo Spinelli, affiancato dal figlio Roberto e dall’avvocato Antonino d’Angelo.
La cessione del 45% dell’azienda del terminalista genovese rappresenta una rivoluzione per il mondo della portualità e della logistica della Liguria. iCON Infrastructures è un fondo specializzato in investimenti in infrastrutture ed energia, che gestisce circa 1 miliardo di euro prevalentemente provenienti da compagnie assicurative e fondi pensionistici.
L’operazione conclusa ad agosto spiegherebbe l’insistenza con la quale Spinelli preme per il rinnovo della concessione del terminal, ma anche la lunghezza della proroga richiesta. Gli investimenti futuri, infatti, potrebbero rientrare in un piano a lungo termine che il fondo inglese potrebbe avere interesse a portare avanti nei prossimi decenni. Forse non è un caso che la richiesta di rinnovo sia stata presentata a Palazzo San Giorgio dopo l’accordo sulla cessione delle quote della società.
E analizzando le attività e gli interessi della iCON emerge un altro aspetto, potenzialmente dirompente per gli equilibri sulle banchine genovesi: il fondo detiene infatti il 100% delle azioni della Service Terminal Rotterdam, che detiene e gestisce un terminal petroli di 242.000 metri cubi nel porto olandese. L’operazione siglata da Spinelli crea insomma un ponte tra Genova e Rotterdam che potrebbe riservare sbocchi positivi per il futuro del principale scalo italiano.
porti e logistica
Spinelli cede il 45%: dentro la società un fondo inglese
Già attivo a Rotterdam. Prospettive per Genova?
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