cronaca

Processo per le spese in Regione tra il 2010 e il 2012
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Molti scontrini erano stati messi nel mucchio da dipendenti e collaboratori della Lega Nord, molte spese erano di rappresentanza e previste dalla legge e, ancora, alcuni acquisti non sono mai stati rimborsati perché non inseriti in bilancio. È la giustificazione che hanno dato Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico e vice di Matteo Salvini, e Francesco Bruzzone, presidente del consiglio regionale.

I due politici hanno reso spontanee dichiarazioni nel corso del processo che li vede imputati insieme ad altri 21 tra ex e attuali consiglieri regionali per le spese pazze del periodo compreso tra il 2010 e il 2012. Alcuni scontrini di pochi euro "sono stati depositati da dipendenti e collaboratori del Carroccio - hanno spiegato - che non essendo titolari di ticket chiedevano un rimborso spese per pasti consumati fuori sede".

Mentre le fatture e gli scontrini di rifugi e pasticcerie montane, in provincia di Udine, sarebbero stati portati da un collaboratore mandato a studiare lo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Francesco Pinto, i consiglieri avrebbero speso soldi pubblici in cene, viaggi, gite al luna park, birre, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscottini. In alcuni casi, per gli inquirenti, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano. Per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro.

"Per avere i rimborsi delle spese sostenute è stata usata una modulistica fornita dalla Regione e che poi veniva approvata dagli organi deputati. E' stato fatto tutto nel rispetto delle regole e delle leggi che erano in vigore in quel periodo, abbiamo agito in buona fede". E' quanto ha spiegato l'assessore regionale allo Sviluppo economico nel corso delle sue spontanee dichiarazioni rese questa mattina nel processo sulle spese pazze che lo vede imputato insieme ad altre 22 persone. Questa mattina ha parlato anche Francesco Bruzzone, rendendo anche lui spontanee dichiarazioni.