porti e logistica

"Verrò sostituito da un uomo di mare come me"
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Un mondo che chiede un ulteriore riconoscimento nel commercio internazionale e si rivolge al Governo per una maggiore sburocratzzazzione. il genovese Piero Lazzeri lascia la presidenza nazionale di Fedespedi e, ai microfoni di Primocanale, traccia un bilancio sui sei anni alla guida della federazione.

Piero Lazzeri, si chiude il suo ciclio...

"Oggi ho completato il mio secondo mandato. Verrò sostituito da un uomo di mare come me, un uomo molto capace. Nel suo programma c'è l'idea di portare avanti le istanze di cui abbiamo parlato oggi. Abbiamo fatto un'analisi interessante per quanto noi rispettoo ai nostri paesi limitrofi siamo indiwetro. Il dottor Russo, capo del gabinetto di Delrio, ha apprezzato molto, mi ha detto con grande umiltà che deve ancora imparare queste cose. I dati che ho portato nella mia relazione mostrano quanto sia difficile fare buisness nel nostro paese".

Cos'è cambiato in questi sei anni in cui lei ha guidato la Federazione?

"Ho visto il presidente dell'Abi Patuelli che ha citato la logistica come settore del futuro. Il fatto che la Banca d'Italia abbia richiesto il nostro outlook per inserirlo in una relazione ci fa capire che sconosciuti non siamo. Cerchiamo di migliorare questo paese nelle materie in cui è carente. Come l'eccesso di burocrazia. Ho citato anche un americano che diceva che durante la crisi in America ciò che li ha salvati è stata la deregulation, che servirebbe anche a noi".

La formula sportello unico doganale è un sogno?

"C'è tanta volontà di realizzarla. In parte è già uno sportello operante, ma in parte non è sufficiente. Parliamo di una cosa del 2010. Non ho parlato male delle dogane neanche una volta, ci stanno provando anche loro. Chi governa deve impegnarsi. Il Jobs act ha aiutato".

E' stata data la definizione del suo lavoro, “l'architetto dei trasporti”, il professor Dallari ha parlato di colui che toglie il mal di testa al commiettente, è una definizione che condivide?

"Noi togliamo il mal di testa anche allo Stato italiano. Siamo noi che incassiamo i dazi doganali. Vorrei che lo Stato capisse le nostre perdite economiche sui dazi doganali. Sommando tutto parliamo di cifre tra i 9 e gli 11 miliardi. Basterebbe colmare il 20%".

Se Milano è al centro del numero di imprese maggiori, al secondo posto c'è Genova...

"La Lombardia è la capitale dell'economia, Genova può solo migliorare se migliorasse nei servizi e nelle infrastrutture".

Un sogno per il prossimo futuro?


"Potrei fare una battuta sul Genoa che è la mia squadra del cuore, scherzi a parte spero che questi strumenti trovino realizzazione. Vorrebbe dire non aver lavorato per nulla".

Un rimpianto e una soddisfazione?

"Un rimpianto: credevo che nei primi tre anni si sarebbero create delle cose che poi non sono avvenute. La soddisfazione l'ho citata prima: aver visto che dove si prendono le decisioni sanno e giudicano le proposte di questa categoria. Noi chiediamo solo di aumentare il dato economico per il bene di tutti".