Politica

1 minuto e 33 secondi di lettura

Marta Vincenzi lo aveva promesso e puntualmente ecco che comincia la cura dimagrante dei consigli di amministrazione delle società partecipate. Tocca all’Amiu, l’azienda per l’igiene urbana che aveva un consiglio d’amministrazione abbastanza opulento, otto membri, con una rappresentanza abbastanza equilibrata tra esponenti del centro sinistra e esponenti del centro destra.

La scure vincenziana riduce il consiglio a tre membri, oltre al presidente Paolo Momigliano di area centro sinistra e all’amministratore delegato, Pietro D’Alema scelto anche lui dal centro sinistra al potere, chiama come terzo membro Andrea Sassano che, ma guarda un po’, era un assessore comunale diessino di sinistra e oggi ha fatto il salto ancora più in là, entrando nella schiera di Uniti a sinistra.

Dove è andata a finire la corretta partecipazione “allargata”? E’ andata a farsi benedire, forse in nome della necessità di tenere buoni rapporti con l’ala radicale della sinistra che scalpita. La protesta di Forza Italia che dice per bocca di Raffaella Della Bianca “è una lottizzazione” questa volta ci pare giusta.

Si è persa la prima buona occasione per dimostrare che non erano solo parole le promesse fatte dall’assessore Alfonso Pittaluga di una grande riforma dei consigli di amministrazione, in nome della partecipazione allargata a maggioranza e minoranza, quando si deve gestire un bene comune o un servizio, come quello della spazzatura, che non è solo appannaggio di chi governa, ma anche di chi sta all’opposizione. Peccato, sarebbe stata una buona occasione per fare vedere nei fatti che la tanto sbandierata trasparenza era realtà.

Ora ci saranno le rivoluzioni negli altri cda di altre società. Staremo a vedere se le promesse diventano realtà o restano tali in nome dell’opportunità partitica.