salute e medicina

La domanda di Dica 33
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Sono una parrucchiera di 38 anni e mi hanno diagnosticato la sindrome del tunnel carpale. Dovrei operarmi ma preferirei aspettare. Ci sono soluzioni temporanee per ritardare la chirurgia?
Simona, Brugnato


Risponde il dottor Antonio Merello Coordinatore centro chirurgia della mano Galliera Genova


Nelle fasi iniziali la sindrome del tunnel carpale può essere trattata incruentemente: terapia neutrotrofica, terapia cortisonica per bocca, per un breve periodo, tutore rigido di polso da mantenere alla notte (diminuisce in maniera importante il quadro doloroso) e in casi selezionati una infiltrazione con preparato cortisonico (non più di una), gli analgesici tradizionali difficilmente agiscono sul dolore neurologico (formicolii dolore urente etc).

Questa sindrome è causata dalla compressione del nervo mediano al polso (canale carpale); possono essere colpite entrambe le mani.

Le cause possono essere molteplici, lavorative, metabolico ormonali, post traumatiche.

La terapia come ho detto può essere conservativa nelle fasi iniziali nelle fasi conclamate è chirurgica.

E’ importante non arrivare ad un quadro clinico caratterizzato dalla perdita di sensibilità delle prime tre dita poiché questa è la espressione di un danno del nervo che potrebbe anche non essere risolto dalla decompressione chirurgica.

L’intervento consiste nella apertura del canale carpale sezionando il legamento traverso del carpo (il tetto di questo canale).
L'intervento viene eseguito in anestesia locale.

I sintomi dolorosi scompaiono già la notte stessa dell’intervento chirurgico.
I disturbi della sensibilità regrediscono gradualmente nel tempo in rapporto al grado, alla durata della compressione del nervo ed alla età del paziente.
I punti di sutura vengono rimossi dopo due settimane circa dall’intervento.
Nel periodo post-operatorio la mano può essere utilizzata per i comuni gesti della vita quotidiana.
Nel primo mese post-operatorio si devono evitare attività manuali lavorative o sportive pesanti caratterizzate da flesso-estensioni o torsioni forzate del polso (sollevare pesi strizzare panni etc) poiché potrebbero causare dolore o ancor peggio recidive della sindrome.

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