politica

L'invettiva
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Abbiate pietà di noi poveri elettori e cittadini del tempo moderno, tecnologico e scissionista. Come potete pensare che ci raccapezziamo tra tutte le sigle che la deflagrazione nucleare politica sta producendo?

Con un brivido abbiamo visto ricomparire in questa galassia in espansione cosmica la sigla Dp. A noi anziani praticanti di una politica, magari anche proporzionale e da Prima Repubblica, è subito venuta in mente la “mitica” Democrazia Proletaria di settantesca (nel senso degli anni) memoria. Invece no. Oggi Dp vuole dire Democratici Progressisti e indica quella cotellazione, una specie di Supernova appena apparsa nel firmamento degli “scissionisti”, fuorusciti dal Pd.

Mamma mia, la Sinistra con la maiuscola o la minuscola, come facciamo a racapezzarci, partendo dal Pd, che sarebbe, veramente, centro-sinistra, ma chiedetelo a Emiliano o a tanti altri anche in loco se non si sentono di sinistra.

Si incomincia con Rete a sinistra, che quella si capisce, si va avanti con Possibile, possibile che? Stare a Sinistra-sinistra? Che poi è la traduzione di “podemos” in spagnolo, che ci piace di più. Andiamo avanti con l'Altra Sinistra e con Nuova Sinistra. Al cittadino-elettore-decrittatore sintetizzare in due parole la differenza.

Ma anche se la parole sinistra non c'è, la deflagrazione nel settore produce fantasiosi e nobili nomi di partiti, movimenti, associazioni. Bello il “Campo progressista”, ma cosa ci si raccoglie esattamente? Magari il “Pane e le rose”, altra formazione di gentile nomenclatura e che indica uno spazio promettente e anche, eventualmente, “Le radici e le ali”, pimpante associazione che coniuga la profondità della tradizione (di sinistra) con lo slancio verso il futuro volo (a sinistra).

Se poi un astronauta particolarmente appassionato di queste galassie e dei suoi sistemi solari e anche dei nuovi pianeti decide di atterrare in un luogo sconosciuto può scoprire ancora altre sigle, altri meteoriti, magari non strettamente connessi con la Sinistra-sinistra ma più collegati a Genova.

Effetto Genova è o non è un nuovo titolo, emerso anche esso da una scissione, questa volta dai grillini 5 Stelle? Attenzione: non ha niente a che fare con il famoso film di Truffault e qui non c'è nessuna Jacqueline Bisset a farci girare la testa. Ci gira la testa perchè dobbiamo ricordare che è avvenuta, appunto, un'altra scissione.

C'è il rischio di sbandare e sempre con il volante un po' a sinistra, se corriamo per esempio dietro a “Ge9sì” di Arcangelo Merella. Abbiate pietà perchè il gioco non è ancora finito e non sappiamo se, per esempio, gli ex bersaniani che andranno a votare Andrea Orlando alle Primarie prenderanno un nome o una sigla. Quasi sicuramente sì perchè la deflagrazione non ha limiti

Abbiate pietà, quindi, del cittadino-elettore-decrittatore, che cerca di districarsi. Abbiamo già il cervello pieno di password, pin, puc. Rischiamo di digitare sul telefonino una sigla di partito scissionista e di aprire il computer con un'indicazione tipo “possibile” e di avvicinarci alle elezioni senza capire a quale appuntamento andare, oppure di finire al meeteng sbagliato. E per ora vi risparmiamo il dedalo delle formazioni a Destra che anche lì c'è da incominciare a perdersi. Possibile?