cronaca

Tra Val Bisagno e il centro commessi 13 furti
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Sono stati compiuti quasi tutti tra il centro città e la Val Bisagno i tredici furti a danno di anziani di cui uno degenerato in rapina commessi da Carla Merlo, 43 anni, Giacomo Botto, 44 anni e il loro complice, 23 anni, tutti sinti. I primi due sono stati arrestati all'alba dagli investigatori della sezione anti rapina della squadra mobile nella loro abitazione in via Reta a Bolzaneto, il terzo in un campo nomadi a Tortona.

Quasi un anno di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà, per risalire all'identità dei membri della banda di truffatori dove la figura centrale era la donna, che avvicinava gli anziani fingendo di essere una parente della fruttivendola del quartiere e proponendo alle vittime di consegnar loro frutta e verdura a domicilio, cercava di farsi aprire le porte delle abitazioni.

Talvolta era necessario ritornare più volte prima di conquistare la fiducia delle vittime. A quel punto mentre la donna distraeva i malcapitati, Botto svaligiava gli appartamenti. Il membro più giovane della banda restava in auto a fare da palo. Una svolta alle indagini era arrivata nel settembre dello scorso anno quando alcuni vicini dopo che i truffatori si erano allontanati in tutta fretta da un appartamento avevano notato l'auto fuggire via.

Ad un certo punto i truffatori si erano accorti grazie un rilevatore di essere intercettati ma questo non è bastato a fermare la loro attività. Tra i tredici e episodi contestati alla banda anche una rapina visto che in un'occasione la vittima, che si era accorta che gli stavano portando via 4.500 euro, è stata spintonata dai ladri che si erano dati poi alla fuga. Il dirigente della squadra mobile Calì ha sottolineato "l'importanza, per arrivare a stroncare reati odiosi come questi contro le categorie più deboli, del controllo sociale che gli stessi cittadini possono fare nel loro condominio avvertendo le forze dell'ordine in caso di situazioni sospette".