cronaca

Le analisi escludono sostanze tossiche nella sabbia
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Intossicati dopo una mattina passata sui campi di atletica. È successo a Genova, presso l'impianto di Villa Gentile, nel quartiere di Sturla. E sulla causa scatenante è ancora giallo. Protagonisti della disavventura sei studenti dell'istituto artistico Klee-Barabino, di età compresa tra i 13 e i 14 anni, finiti all'ospedale con bruciore agli occhi e irritazione alle vie respiratorie.

Si tratta di quattro ragazze e due ragazzi, portati in parte all'ospedale San Martino e in parte al Gaslini in codice giallo e verde. Si trovavano lì per un'iniziativa sportiva organizzata con la scuola e stavano praticando salto in lungo vicino alle piste di atletica. Per loro po' di apprensione, ma nessuna grave conseguenza: stanno tutti bene e sono stati già dimessi. Ora però si cerca di far luce sulla vicenda. Dopo i primi soccorsi da parte di 118 e vigili del fuoco, l'area di Villa Gentile è stata sequestrata per ordine del pubblico ministero.

Tutti i ragazzi hanno raccontato di aver consumato cibo e bevande dai distributori automatici. Da qui ha preso piede l'ipotesi di un'intossicazione alimentare. Ma i sintomi potevano condurre anche a inalazione di elementi tossici. Le prime analisi condotte dalla squadra Nbcr dei vigili del fuoco hanno però escluso la presenza di sostanze nocive nella sabbia e nell'aria. Due bottigliette d'acqua acquistate dai ragazzi sono state sequestrate e messe a disposizione di Arpal e Asl per le analisi. 

Ma in serata l'ipotesi più accreditata è dientata quella di una sorta di psicosi collettiva dopo che uno dei compagni ha iniziato a stare male dopo che magari la sabbia gli era finita negli occhi.