politica

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La metà dei liguri sarebbe disposta a votare un governatore "non ligure", un foresto come vengono definiti anche con un poco di disprezzo quelli che sono nati fuori dai confini della Repubblica marinara.
E' uno dei dati più sorprendenti del sondaggio sulle "primarie" del Pd commissionato dal movimento di Maurizio Rossi, Liguria Civica. Insieme alla accettazione di un sostanziale "inciucio" tra centro sinistra e centro destra pur di far uscire la Liguria dalle secche in cui è stata infilata.
Se il cinquanta per cento dei liguri voterebbe un candidato presidente piemontese o lombardo o valdostano o siciliano significa proprio che nessuno di quelli che stanno tentando di farsi luce viene considerato interessante, tanto da mettere il suo nome su una scheda elettorale.

E' qualcosa di più e di meglio rispetto al non voto, è una singolare evoluzione che i pensatori politici dovrebbero analizzare invece di perdersi (ahimè lo facciamo spesso anche noi) dietro le scorribande di borgo in borgo della candidata partita in anticipo di un anno e degli inseguitori che tentano di far valere a loro favore un elemento di novità.
La metà dei liguri voterebbe presidente il dottor Brambilla o l'ingegner Pautasso piuttosto che vedersi davanti per altri cinque anni, che sono una eternità le solite facce inossidabili, per lo più di funzionari di partito, fiancheggiatori, soliti noti, signori delle tartine e dei nastri da tagliare nel nome di successi di cui sono a conoscenza soltanto loro. Perché la maggior parte dei cittadini della Liguria sta male checché se ne dica, tira la cinghia, rinuncia al dentista per se pur di curare i denti dei figli, non va a mangiar pizze tutte le sere  come pensa il cavalier Berlusconi e avvita i bulloni della vecchia Punto per farla camminare ancora per alcuni anni. Quando non è alle prese con una sanità dove i medici spesso sono anche loro funzionari ai quali la burocrazia politica ha tolto le ore per stare vicino al letto dei malati.

Questo vivono i cittadini della Liguria, vecchi e giovani.
Altro che inaugurazioni di piste ciclabili tra ulivi taggiaschi ! Qui si fa la fame e i giovani non possono nemmeno tentare un progetto di vita. E con l'articolo 18 è meglio che non racconti che cosa farebbero.
Dunque la lettura del sondaggio di Liguria Civica che vede il ministro Orlando stravincente se decidesse di candidarsi, obbliga a molte riflessioni e soprattutto a dire stop all'affanno elettorale per dedicare qualche giornata ai programmi veri non a enunciazioni, come abbiamo ascoltato, che avranno come unico risultato quello di allontanare dalle urne (forse anche delle primarie, ma speriamo di no!) il popolo ligure.
E forse dovrebbe convincere Renzi a mettere voce e mani sulla Liguria.