cronaca

Incontro fra sindacati e il prefetto Fiamma Spena
2 minuti e 44 secondi di lettura
Circa duecento lavoratori portuali di Genova hanno bloccato stamattina Via Roma nel centro di Genova, in occasione dello sciopero di 24 ore indetto dai sindacati contro l'ipotesi di riforma del settore allo studio del governo. Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Fiamma Spena. Al termine dell'incontro il blocco è stato tolto. Massiccia l'adesione allo sciopero. A Genova e Savona, secondo i dati dei sindacati, ha aderito il 95% dei lavoratori, alla Spezia il 70% per cento. 

I SINDACATI - Il segretario nazionale organizzativo porti della Uiltrasporti Marco Odone ha sostenuto la necessità di "un tavolo permanente di confronto perché il lavoro portuale non faccia la stessa fine della filiera terrestre dove nessuno riesce a controllare il lavoro. La legge 84/94 ha regolamentato al meglio anche nei periodi di crisi il lavoro portuale per vent'anni, una riforma va studiata con le parti sociali".

Enrico Ascheri della segreteria Filt Cgil con delega ai porti, ha aggiunto che "di fatto non conosciamo bene le carte allo studio, rimane un'incognita. Oggi vogliamo ribadire che più i lavoratori lavorano in sicurezza più i porti sono competitivi".

Infine il segretario aggiunto Fit Cisl Liguria, Ettore Torzetti, ha osservato che "il sindacato non e' stato coinvolto in nessuna discussione, si vuole far passare l'idea di aprire ad altri soggetti con condizioni economiche e normative assolutamente inferiori. La riforma allo studio rischia di mettere a rischio la sicurezza del lavoro portuale e i contratti".

I CONSOLI - Tra i lavoratori portuali oggi in sciopero nazionale, c'erano anche i consoli delle due compagnie portuali storiche, Tirreno Bianchi della Pietro Chiesa e Antonio Benvenuti della Compagnia unica Paride Batini. "Dopo vent'anni di legge 84/94 si può anche cambiare qualcosa, ma per migliorarla, non per peggiorarla – ha commentato Bianchi, console della compagnia dei 'carbunin', storicamente addetti alle rinfuse e merci varie, oggi 30 soci e 10 impiegati - Se si torna a una concezione del lavoro da Ottocento, non mi pare un passo in avanti. Quello che è successo a Venezia con un gruppo di edili a lavorare sulle banchine è inconcepibile".

Anche Benvenuti ha fatto capannello con i lavoratori, la Culm rappresenta un migliaio di lavoratori su 4 mila portuali in Liguria: "Altro che peggiorare le cose! Il porto di Genova è una delle poche attività cittadine che funziona ed è un sistema che va bene anche ai terminalisti. Aggiungo che da dieci anni lavoriamo in maniera ferrea sulla sicurezza, formiamo la gente, insomma si investe. Non va bene pensare che chiunque, giorno per giorno, possa entrare in porto e lavorare". Entrambi hanno paventato nuove agitazioni se non arriveranno segnali chiari sulla riforma allo studio del governo: "Oggi è andato tutto tranquillo, ma diventerà un grosso problema se andranno avanti certe impostazioni", ha tagliato corto Benvenuti.

AUTORITA’ PORTUALE - "A Genova c'è una alta adesione a questo sciopero che arriva dopo tanti anni dall'ultima agitazione e che il Governo poteva evitare con il dialogo con le parti coinvolte", ha detto il presidente dell'Autorità portuale di Genova Luigi Merlo. "Io condivido questo sciopero - ha aggiunto Merlo - C'è molta tensione tra i lavoratori per le incertezze sul futuro delle compagnie e dei servizi portuali".