porti e logistica

Parla il presidente genovese dei Costruttori edili
1 minuto e 7 secondi di lettura
L'appello è al Ministero dei Beni culturali perché tolga o limiti pesantemente i vincoli che oggi rischiano di condannare all'abbandono e all'immobilismo il destino di Hennebique a Genova. In sintesi è questo il pensiero del presidente dei Costruttori edili del capoluogo ligure, Filippo Delle Piane, che si inserisce, nell'ambito di Live on the road, nell'inchiesta di Primocanale sul tema che riguarda l'enorme ex silos granario del porto, uno dei primi esempi internazionali di struttura in cemento armato di inizio Novecento, ma più in generale il waterfront di un'area preziosa per il turismo e per la fruizione da parte dei cittadini, adiacente alla Nuova Darsena e al museo del Mare, alla facoltà di Economia, all'istituto Nautico San Giorgio e all'altro scandalo, ponte Parodi.

"Se i vincoli venissero tolti - spiega Delle Piane - si potrebbe abbattere e magari ricostruire, in parte, in modo diverso. In questo modo gli investitori sarebbero incentivati a scommetterci. Se si vuole valorizzare lo si valorizzi in un museo, con un bel modellino... Un altro esempio di vincolo forse eccessivo è quello della palazzina ex Q8 alla Foce, che ha subìto mutilazioni e le destinazioni più disparate fino all'accoglienza dei migranti. Insomma, oggi le nostre città rischiano, a causa di vincoli non giustificati, di essere ostaggio e di non cambiare".