sport

Il tecnico esonerato dai blucerchiati parla della sua avventura alla Samp
1 minuto e 31 secondi di lettura
Walter Zenga torna sulla negativa esperienza alla Sampdoria e non le manda certo a dire.

Sulla scelta compiuta all'atto di venire a Genova dice: "Fin dal primo giorno, e sottolineo fin dal primo giorno, non c'era feeling al cento per cento alla Sampdoria. Se rifarei la scelta? Assolutamente sì. Ho giocato due anni nella Samp, è un posto bello, di tifosi veri che amano la squadra ma evidentemente sono restato a dieci anni fa".

Inevitabile parlare del ko contro la Vojvodina: "La partita e il risultato-dice Zenga-hanno influito tanto. Se pensiamo che abbiamo giocato il 30 di luglio e pensiamo che Zukanovic, Muriel e Soriano sono arrivati il 15 non è una preparazione. Fernando il 12 e non giocava una partita da tempo, Eder idem. Poi abbiamo avuto problemi gastrointestinali per giocatori. Il presidente mi faceva vedere i messaggi dei tifosi che gli dicevano che non mi volevano.. E' stata una partenza in salita".

Ancora su Ferrero: "Non è vero che Ferrero non capisce nulla. Io dico le mie ragioni, lui ha preso una decisione ma mi dà fastidio che anche oggi si parli della preparazione... Non si può tirare in ballo la professionalità delle persone, andando alla cieca".

E poi Cassano: ""Perché tutti ne parlano come se fosse un demone? Si è allenato bene, sempre. Io lo vedevo in allenamento e magari non lo ritenevo pronto per giocare delle gare di fila. Il fatto stesso che mi abbia espresso il suo disappunto su come stava, forse dice che avevo ragione. E' uno che può fare la differenza, con Montella la farà".

Dopo tanto amaro un pò di dolce: "Sarei felicissimo se la Samp riuscisse ad ottenere grandi risultati, se lo merita".