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Gol di Milik e Albiol, ma non serve: la Juve è campione d'Italia
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Dell'ultima gara della Samp al Ferraris in questa stagione rimarrà probabilmente l'immagine del presidente Ferrero che, a gioco fermo sulla mezz'ora del secondo tempo, va sotto la Gradinata Sud per zittire i cori discriminatori contro i napoletani. Un episodio che macchia quello che poteva essere un arrivederci tutto sommato col sorriso al termine di un'annata comunque sopra le aspettative.

I titoli di coda, a una giornata dalla fine, dicono questo: niente Europa League per i blucerchiati, niente scudetto per i partenopei (nella stessa serata a Torino si festeggia il titolo) che ottengono a Marassi una vittoria (0-2) passata in secondo piano da tutti i punti di vista. 

Il campo racconta di un Napoli superiore sul piano del gioco, al quale la Samp riesce a far fronte fino alla metà della ripresa, quando Milik si inventa un gol da vetrina e apre la strada al raddoppio di Albiol arrivato dieci minuti dopo. Giampaolo in avvio conferma Kownacki-Caprari e vara la coppia Andersen-Ferrari in difesa. Problema in riscaldamento per Viviano, al suo posto Belec (che fa un'ottima figura nonostante i due gol incassati). Subito annullato un gol a Mertens, decisione non facile per Gavillucci che vede giustamente un tocco di Albiol a mettere in fuorigioco il compagno. Poi la squadra di Sarri tiene il pallino del gioco a centrocampo per lunghi minuti e batte un numero impressionante di calci d'angolo. Belec è una sorpresa (bravissimo su Albiol da corner). Eppure l'occasione più limpida è della Samp: traversa piena di Ferrari a Reina battuto. 

Ma il leitmotiv è quello degli insulti anti-partenopei che ripetutamente arrivano da parte della Sud: all'inizio del primo tempo, poi alla mezz'ora (con Sarri infuriato col quarto uomo), finché nell'intervallo lo speaker non minaccia sanzioni. La gara riprende con qualche occasione per parte (prima Kownacki, poi Insigne e ancora ottimo Belec), quindi l'ingresso di Milik per Mertens. Ed è proprio lui a metterla nel sette con una splendida conclusione a giro nel sette. Riprendono i cori della vergogna e Gavillucci ferma tutto. Si muove Ferrero in persona che va sotto la gradinata a prendersi pure qualche insulto e dito medio alzato. I più ragionevoli prevalgono e il match riprende. Anche se ormai la voglia di continuare è poca, e il Napoli firma il raddoppio con Albiol che segna lo 0-2. Il resto è noia. 

L'ultimo impegno domenica sera a Ferrara contro la Spal all'ultimo sforzo per non retrocedere. Poi si potrà parlare di futuro, anzitutto quello di Giampaolo. Che qualcuno, nel popolo blucerchiato, addita persino come responsabile di una stagione fallimentare nonostante l'Europa sfiorata e sfumata solo nel finale.