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"Sarà un aumento di casino che era evi-ta-bi-le!"
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 Sampdoria-Fiorentina spostata dalla 17 alle 19 dimostra si, insensibilità ma soprattutto che il mondo del calcio, italiano ed europeo è ormai un’entita, un’istituzione a parte e come tale si comporta. Un porto franco che vive nel suo dorato universo fatto di soldi (tanti) e di sempre minor contatto con la realtà e con la gente.

La sacrosanta levata di scudi contro la collocazione pomeridiana della partita di mercoledì 19 settembre da parte dei tifosi della Sampdoria è servita a dimostrare che gli incrollabili regolamenti del calcio europeo, forse, così incrollabili non sono. Certo, se per spostare una partita di campionato a causa di oggettive difficoltà del territorio in cui si deve svolgere, bisogna ottenere il nulla osta del Presidente dell’Uefa, vuol dire che siamo messi non male, ma malissimo.

Alle 19, anzi, alle 18, alle 18.30, quando chi vorrà vedere dal vivo la partita si avvicinerà allo stadio, sarà orario di uscita dagli uffici, saranno le ore di immediata vigilia dell’inaugurazione di un Salone Nautico che vuole essere anche un segnale della città non dimentica ma è viva e combatte. Fosse anche solo un’auto, fossero dieci, fossero cento auto, sarebbe (anzi sarà) un aumento di casino che era evitabile. E’ proprio questo il punto: era evi-ta-bi-le!

Qual’era la specifica esigenza di giocare proprio il 19 settembre? Il regolamento dice: “prima data disponibile”? Bene. Signori della Lega Calcio, come l’Uefa ha derogato alla contemporaneità con le partite di Champions, voi non potevate derogare a questa regoletta e spostare la gara, che ne so, al 31 ottobre, in contemporanea con Milan-Genoa? Giocando in quella data alle 20.45 ci sarebbero stati meno problemi di traffico, con una viabilità cittadina auspicabilmente un po’ migliorata e senza un evento come il Nautico a “premere” con la sua doverosamente complicata organizzazione.

Ma no, troppo difficile. Il calcio vive ormai nell’iperuranio. E la gente resta a casa. Mercoledì prossimo chi, facendosi violenza perché sappiamo con quanta passione a Genova si viva il rapporto con le proprie squadre, farà solo bene.