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Ancora dieci giorni di tempo, poi in assenza di sviluppi l'ex gemello dirà sì alla Figc
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Una settimana di tempo, massimo dieci giorni. Poi, se il presidente Ferrero e la Sampdoria non prenderanno in considerazione l’ipotesi di cessione della società al Fondo di investimento anglosassone proposto da Gianluca Vialli, l’ex gemello del gol raggiungerà il commissario tecnico Roberto Mancini in Nazionale, accettando la proposta della Federcalcio di entrare a fare parte dello staff azzurro con il ruolo di capo delegazione ai prossimi Europei ma anche a tutti gli altri appuntamenti, amichevole ed ufficiali, dell’Italia.


Tutto ruota attorno alla valutazione che l’attuale proprietà della Sampdoria attribuisce alla società. Massimo Ferrero, proprio a Primocanale lo scorso 24 dicembre, parlò apertamente di 200 milioni di euro. Sul tavolo di Londra, imbandito mercoledì scorso alla presenza del vicepresidente Antonio Romei, la cifra effettivamente calata nella trattativa sarebbe stata di 180 milioni.


Calcolati su quale base? Domanda che abbiamo girato a Ferrero, il quale preferisce non rispondere. Domanda non capziosa, ma necessaria per comprendere se alcune voci di bilancio sono nella piena disponibilità di Sampdoria spa oppure se devono per così dire essere stornate all’interno della complessa operazione di compravendita.  Ad esempio, il costo sostenuto per la ristrutturazione del centro  Gloriano Mugnaini di Bogliasco – circa 25 milioni di euro – essendo finanziato a debito tramite crediti bancari e sportivi dovrebbero essere ascritto alle passività e non conteggiato nel valore complessivo del club. Stesso discorso per il marchio, l’utilizzo del quale allo stato attuale richiede il versamento di 3 milioni di euro all’anno alla Holding del presidente Ferrero. In caso di vendita della Sampdoria, il marchio rientrerebbe automaticamente nella piena disponibilità effettiva e contabile della società oppure no?


Di questo si è discusso nell’incontro inglese, di questo ed altro si continua a parlare. Ma ancora non per molto. L’ultimatum di Vialli è destinato a scadere nei prossimi giorni e nulla al momento lascia presagire che sul cambio di proprietà della Sampdoria possa essere emessa la classica fumata bianca. I tempi sono piuttosto stretti, i nodi da sciogliere anche. Ferrero continua a navigare a vista, tra risultati discreti, plusvalenze importanti e ombre giudiziarie sulla sua gestione.


Il presidente si accinge a contrattaccare, portando a casa l’imminente accordo con il Comune di Genova per la gestione dello stadio “Ferraris” in concessione per  99 anni insieme con il Genoa. Sarebbe l’ennesimo regalo, un’altra elargizione liberale dopo quella ricevuta da Garrone nel 2014 con il trasferimento della Sampdoria a titolo gratuito e con il pieno finanziario di benzina e fidejussioni a garanzia.


Abile e fortunato, Ferrero. Basterà a prolungare la sua avventura alla guida della Samp? Ancora qualche giorno, massimo la prima settimana di marzo. E si avrà una prima risposta.