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Intervento della presidente Demaria dopo le polemiche sull'evento a Venezia
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“Le istituzioni ci chiedano di sederci ad un tavolo concreto e operativo, rispettando per primi il nostro ruolo nell'organizzazione. Non chiediamo altro”. E' quanto comunica in una nota Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica, che scrive – ci tiene a sottolinearlo - “a nome dell' Associazione, del suo braccio operativo I Saloni Nautici e personale”.

La presidente di Ucina tende dunque la mano alle istituzioni, rimarcando tuttavia un certo ostracismo nei confronti della sua associazione sui temi che riguardano il futuro della parte a mare di Genova. “Finora sul Salone Nautico, Genova ha combattuto battaglie politiche e personali che hanno poco a che vedere con la realtà del Salone”, scrive Demaria. “Le discussioni sul suo nuovo piano portuale, cui siamo stati tenuti a margine come non fossimo una voce da ascoltare, hanno minimizzano gli spazi e le funzioni del Salone, senza lasciare speranza a un suo ritorno alla dimensione di qualche anno fa”.

“La collocazione della nuova Torre Piloti mortifica una Darsena nata e finanziata per ospitare il Salone Nautico prima che ogni altra attività”, prosegue la presidente Ucina. “Siamo accusati di non aver gestito la Darsena Grande che solo nell’ultimo anno ci è stata affidata con concessioni troppo brevi nel tempo per effettuare una minima programmazione di investimento”.

Dichiarazioni che arrivano dopo le polemiche divampate a seguito della notizia di un evento nautico organizzato da Ucina a Venezia e sulla possibilità che questo potesse rappresentare il primo passo di un addio tra Genova e il Salone Nautico. Un tema sul quale – ultimo in ordine di tempo – si era espresso anche il sindaco Marco Doria questa mattina a Primocanale. “L’evento che ci è stato richiesto di organizzare a Venezia sarà un'altra cosa”, scrive Demaria, “e non potrebbe essere altrimenti vista la configurazione del territorio che non ha una caratterizzazione espositiva di pari portata. Venezia ne sarà il corretto complemento”.

“Ribadisco quindi con forza l’apertura de I Saloni Nautici e di Ucina alla partecipazione di chi vorrà far crescere con noi il Salone Nautico”, scrive la presidente, che sferza nuovamente le istituzioni: “devono concretamente fare la loro parte, dimostrare che considerano il Salone Nautico un patrimonio reale, da valorizzare, aiutare”, conlude Demaria.