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Il viceministro alle Infrastrutture parla del Decreto Genova
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 Il viceministro alle Infrastrutture del governo Edoardo Rixi ospite di Terrazza Colombo su Primocanale ha parlato del Decreto Genova. La misura chiamata a regolare l'emergenza che la città sta vivendo dal 14 agosto scorso quando il crollo di ponte Morandi ha stravolto la vita di cittadini e commercianti.


"Il decreto ha avuto un iter abbastanza complesso - ha spiegato Rixi -, abbiamo dovuto concertare le decisioni con tutte le parti in causa: abbiamo stanziato 610 milioni di euro per Genova, più altri impegni di spesa sui prossimi esercizi di bilancio.  All’interno del Decreto trovano soluzione altre emergenze, come quella del centro Italia, e si attua la creazione di una nuova agenzia per la sicurezza delle strade, che avrà una delle sue sedi più importanti proprio a Genova".

Durante il dialogo il viceministro prosegue la sua analisi: "Per Genova individuiamo le risorse per la ricostruzione del ponte, oltre ai fondi per indennizzare le famiglie che a causa del crollo del Morandi hanno perso la loro casa. Ci sono poi provvedimenti a favore dei cittadini e dei commercianti della cosiddetta ‘zona arancione’: su quest’ultimo argomento bisogna capire che quest’area tecnicamente e legalmente non è definita, sarà compito dei commissari straordinari, Toti e Bucci, di perimetrare le aree colpite da una crisi riconducibile al disastro del 14 agosto. Va però ricordato che le risorse ci sono già, bisogna solo definire i contorni geografici in cui applicarli".

Il deputato ligure parla anche delle misure a favore delle aziende: "Di rilievo è poi la cosiddetta area franco urbana, su cui applicare defiscalizzazioni per complessivi cento milioni in due anni: anche quest’area dovrà essere individuata. Per quanto riguarda i decreti attuativi, entro metà mese sarà al Senato quello connesso alla cosiddetta anti-mafia: poi lavoreremo sulle zone economiche speciali, aspetto importantissimo per la portualità genovese. Le risorse dei diversi decreti attuativi saranno interamente disponibili (oltre a quelli già elargiti per affrontare, per esempio, le emergenze alla viabilità) entro la fine del 2018: questo è il nostro impegno".

E sui tempi del nuovo ponte Rixi non ha dubbi: "Entro il 2019, dobbiamo crederci e metterci la faccia". E poi infine arriva anche una considerazione attorno ad Autostrade: "Io spero che società Autostrade abbia la stessa lungimiranza che ebbe Costa dopo il disastro all’isola del Giglio: cioè cambio del management e pagamento dei danni prima della sentenza della magistratura. Per il momento non è questa la strada che sembrano voler percorrere e mi dispiace. Se Costa non avesse fatto quelle scelte, oggi sarebbe fallita. Il comportamento di Autostrade deve tenere presente il concetto di social responsibility tanto caro agli anglosassoni: il concessionario ha una responsabilità oggettiva che va ben oltre le leggi".


Il viceministro Rixi parla anche degli ultimi eventi calamitosi: "Questi avvenimenti ci insegnano che l’Italia è un paese che non può più permettersi di vivere di emergenze. Dobbiamo investire nella manutenzione del nostro territorio e costituire una serie di strumenti che diano certezze a chi vive e opera nel nostro paese".