cronaca

Il disavanzo dell'azienda è di circa sei milio
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Gian Alberto Mangiante, presidente di Rivieracqua, ha annunciato di aver proposto una richiesta di concordtato per riuscire ad evitare il fallimento dell'azienda.


Il presidente di Rivieracqua ha poi illustrato le strategie societarie per coprire un disavanzo di circa sei milioni, che vede l'ente in debito con diverse decine di società e imprenditori, per lavori di manutenzione degli impianti.


"Un percorso, quello che ha portato al concordato - ha detto Mangiante, intervenuto assieme al consigliere di amministrazione Sara Rodi - che ha richiesto la ricostruzione integrale di tutti i rapporti contrattuali e finanziari intercorsi con i Comuni, al fine di individuare esattamente relativi saldi, alla data del 31 dicembre 2017". Il bilancio ora sarà sottoposto al consiglio di amministrazione il prossimo 25 luglio per la definitiva approvazione.

Mangiante ha sottolineato che la situazione debitoria sia stata provocata non solo dalla morosità dei Comuni (sono una ventina), ma anche dall'azione di alcuni creditori, che con le proprie legittimi azioni legali hanno bloccato i conti dell'azienda. "Il concordato riequilibra la par condicio creditorum - dice il presidente - con tutti i creditori trattati allo stesso modo, eliminando il rischio che l'azione dei singoli possa di nuovo bloccare la nostra attività". Dal deposito del concordato i termini di legge prevedono la presa in carico della documentazione da parte di un giudice. Nei successivi 120 giorni, prorogabili di altri 60, dovrebbe definirsi un piano di rientro.