porti e logistica

Bilancio ok, ma il fallimento Alitalia costa 1,5 milioni
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Si chiama Piero Righi, ha 57 anni, ingegnere meccanico originario di Roma, con trent’anni di esperienza nel mondo dell’aviazione in compagnie aeree, l’ultima alla Saudia, compagnia di bandiera dell'Arabia Saudita: è il nuovo direttore generale dell’aeroporto di Genova, scelto fra una rosa di 267 candidati.

"Punterò sulla valorizzazione dei punti di forza del Colombo, primo fra tutti la vicinanza al centro città, rispetto a tutti gli aeroporti", le prime frasi del suo insediamento. "Avere sperimentato entrambi i punti di vista, quello delle compagnie e quello degli scali", afferma Righi

In occasione della presentazione sono stati resi noti anche i numeri del bilancio 2017, chiuso in utile di 11 mila euro. Senza il fallimento di Alitalia, costato allo scalo 1 milione e mezzo, l'attivo netto sarebbe stato di circa 900 mila euro, superiore ai 795.495 euro del bilancio 2016, record storico per la società. Negli anni le varie vicende di Alitalia hanno causato perdite straordinarie per circa 4 milioni e mezzo, soldi che, evidenziano i vertici dell'Aeroporto, si sarebbero potuti utilizzare per potenziare le infrastrutture dell'aeroporto. 

Odone e Signorini, insieme al neo direttore generale Piero Righi, appena nominato dal cda, hanno ricordato gli obbiettivi per il 2018. Tra questi l'aumento dei proventi del 17%, da 27 a 32 milioni di euro, la definizione di un nuovo piano industriale, la prosecuzione degli investimenti sull'infrastruttura aeroportuale, con l'avvio del restyling del terminal.

Entro il 2019 si prevede l'avvio dei lavori di ampliamento, e entro il 2021 quelli per il collegamento aeroporto-ferrovia. "Può sembrare un tecnicismo ma un importante passo, negli ultimi mesi, è stato l'assessment del personale dell'aeroporto - sottolinea Odone - uno strumento di valutazione che ci ha permesso di capire come sviluppare meglio le professionalità, le potenzialità, le criticità e le esigenze formative".

"Privatizzare l'aeroporto non è la priorità - ha affermato Signorini - ma con la nuova governance di cui ci siamo dotati e con una concessione a lungo termine nel 2027 crediamo che lo scalo possa essere appetibile a chi vorrà investire".