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Il Governo è stato battuto questa mattina al Senato su un emendamento dell'opposizione durante la discussione del ddl sulle riforme. L'aula con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti ha approvato a scrutinio segreto l'emendamento 1.1979 sulle competenze del Senato "su materie eticamente sensibili" sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere negativo.

Si tratta di un passaggio politicamente rilevantissimo, poiché affidare al nuovo Senato anche la possibilità di legiferare su materie eticamente sensibili apre la strada a rivalutare l'elezione diretta dei componenti di Palazzo Madama. Probabile che nella lettura alla Camera questa decisione venga riveduta e corretta, ma questo comporterà un allungamento dei tempi.


Per il resto, tutte le altre proposte degli oppositori sono state bocciate, con ampio margine. Il "Canguro", dunque, tiene. Tra gli emendamenti bruciati, nonostante i 114 sì, c’è anche quello del frondista di Fi, Augusto Minzolini, che riabilitava il bicameralismo perfetto. Intanto entra anche nel vivo la trattativa sulla legge elettorale, come aveva auspicato il presidente Giorgio Napolitano che, nonostante i giorni di relax sulle Alpi, vigila con attenzione sul dibattito. L'Italicum sarà cambiato, assicura Renzi, ma da questa partita sembra sfilarsi Sel che mira a andare al voto con il proporzionale puro uscito dalla sentenza della Consulta. "Approveremo tutto in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore", afferma Renzi parlando di "riforme ad ogni costo".