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L'opposizione non prende parte al voto
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La Camera dei Deputati, con 361 voti favorevoli e 7 voti contrari (le opposizioni non hanno partecipato al voto), ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

Dopo due anni e quattro giorni e 173 sedute complessive il Parlamento ha approvato quindi la riforma costituzionale che modifica il federalismo e trasforma il Senato in una Camera delle Autonomie Locali, composta da Consiglieri regionali e sindaci. "Una giornata storica, la politica dimostra di essere credibile e seria", ha commentato il premier Matteo Renzi.

E dopo il voto della riforma costituzionale Roberto Speranza, Gianni Cuperlo e Sergio Lo Giudice, i leader delle tre aree della minoranza Pd, hanno presentato un documento. Bisogna adesso "riaprire il capitolo della legge elettorale per la Camera. Legge da rivedere nel capitolo su consistenza e modalità di attribuzione del premio di maggioranza, sul nodo dei capolista plurimi a rischio di costituzionalità e su quelli bloccati. D'altronde è in corso una raccolta di firme per i referendum che chiedono di modificare l'Italicum".