porti e logistica

"Ma serve ancora una legge speciale per sostenere la concorrenza"
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 "Il 2017 ci dirà se la riforma portuale funziona o non funziona". Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti raccomandatari marittimi e mediatori marittimi, scommette sul cambiamento. "Dopo un anno di stallo in termini di governance dei porti - spiega - ci aspettiamo che le nuove autorità di sistema portuale inizino a funzionare e diano anche qualche risultato, perché il 2017 metterà alla prova la riforma".

Nominati i presidenti e composti i comitati di gestione, i nuovi enti diventano operativi adesso. "I conflitti di interesse sembrano superati e sono state fatte scelte precise sulle presidenze: tecnici con esperienza politica limitata - analizza Duci -.Ora bisogna capire se questo sistema di governance, dove molte delle decisioni chiave vengono prese a Roma e poi messe sul territorio in un'ottica di coordinamento, riuscirà a rimettere in moto il sistema portuale italiano e a fargli fare il salto di qualità".

La riforma debutta, ma "secondo me manca ancora un pezzo" continua Duci: "Serve una legge speciale che dia a un paio di porti e interporti gli strumenti per operare in un contesto internazionale molto aggressivo in cui si stanno realizzando forme di concentrazione progressive, come nel settore dei container, per cui le scelte di quattro o cinque operatori possono fare la fortuna o la sfortuna di un sistema marittimo-portuale-logistico".

Cancellati i comitati portuali, sostituiti dai comitati di gestione solo pubblici, il confronto con categorie produttive e sindacati avverrà nei tavoli di partenariato. "Potranno dare solo indicazioni. Ma se non saranno seguite il comitato di gestione dovrà dare una giustificazione tecnica e una motivazione con una forma di tipo giuridico - avverte -. La mia speranza è che non diventino fonte di contenziosi continui con ricorsi alla giustizia amministrativa".