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Durante la seduta sul bilancio previsionale 2015
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"Una Liguria più povera, più vecchia, con i rifiuti per le strade, il trasporto pubblico sull'orlo del fallimento, una banca in dissesto, un territorio senza infrastrutture e soprattutto senza una capacità di strategia per il futuro". Così l'opposizione in consiglio regionale ha descritto la Regione Liguria dopo dieci anni di giunta Burlando scagliandosi contro il bilancio previsionale 2015 dell'ente.

Scarsa attenzione al settore turistico, dispersione delle risorse e promesse non mantenute sulla sanità. Questi i principali capi d’accusa rivolti al presidente Burlando da parte di Forza Italia. "L'amministrazione regionale ha determinato un impoverimento del tessuto sociale, economico, sanitario e politico di questa Regione - denuncia il capogruppo Marco Melgrati - Ha investito cifre irrisorie nel settore turistico, la prima industria della Liguria. L'assessore Berlangieri è stato un assessore senza portafoglio mentre mille rivoli di finanziamenti a pioggia sono andati a bocciofile e campanili per ingraziarsi i sindaci locali. Una Regione che non ha realizzato nessuno dei quattro nuovi ospedali promessi chiudendo solo i lazzareti".

Affondo alla giunta Burlando anche dal consigliere regionale della Lega Nord Edoardo Rixi, che denuncia un atteggiamento troppo passivo della Regione di fronte alle grandi sfide dell’ultimo decennio. "Mi chiedo in 10 anni quali scommesse la Regione Liguria abbia vinto. Non certo la riforma dei porti, né la difesa del turismo balneare e neppure la creazione di un polo tecnologico agli Erzelli. Si è subìto lo spacchettamento di Finmeccanica, la riforma Fornero, l'indecente comportamento nei confronti degli alluvionati, l'abolizione delle Province che porterà 28 mila esuberi in tutta Italia. Prima dell’era Burlando la Carige era il salvadanaio della Liguria, ora è in dissesto", attacca Rixi.

"Di fatto non è stata realizzata nessuna delle importanti infrastrutture di cui si ragiona da molto tempo; su questi temi la giunta Burlando è mancata completamente”, denuncia Lorenzo Pellerano della Lista Biasotti. “A Genova c'è l’IIt, ma manca un incubatore di imprese capace di realizzare quanto emerge dalla ricerca e dalla innovazione tecnologica effettuata in loco. Si fanno cose senza logica", conclude Pellerano.