politica

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"Ho un impegno da portare avanti, ma anche se non sarò in campo voglio dare il mio contributo, perché fino ad oggi mi è costato parecchio non farlo. Mi sono dovuto mordere la lingua parecchie volte". Andrea Orlando, a Genova per la Festa dell'Unità, sembra intenzionato a non lasciare la carica di Ministro per partecipare alla corsa per la presidenza della regione. Ma poi non lesina critiche ai candidati in corsa e dice di non volersi più trattenere nel dibattito pubblico in vista delle primarie del Pd: "Dobbiamo far crescere il dibattito per vedere cosa dobbiamo fare nella liguria dei prossimi anni, anziche discutere di regole e di personaggi che si candidano".

Poi la frecciata a Raffaella Paita che aveva twittato: 'Non mi ritiro neppure se si candida Godot'. "La metafora di Godot mi sembra infelice. Alcuni twittaroli dovrebbero ricordare che il personaggio non è francese, e soprattutto che in quest'opera ci sono due persone che sono sedute su una panchina ad aspettare del tempo, perdendo del tempo: spero che non sia questo quello che stiamo facendo". Poi le risposte a chi gli ha chiesto di candidarsi. "Mi onora che moltissimi mi hanno chiesto di farlo, ma ora ho un incarico da portare avanti". E a chi gli chiede a chi darà il suo appoggio risponde: "Vedremo quando sara' chiaro il panorama dei candidati".


Orlando è poi entrato anche nel merito delle vicende che riguardano il suo ministero: "Lo scontro che c'è stato in passato tra politica e magistratura "riguardava l'idea stessa della tutela della legalità. Oggi c'è una differenza che credo sia amplificata da toni sbagliati e da semplificazioni mediatiche". Il ministro poi ha aggiunto "Non è la questione relativa alle ferie dei magistrati che non risolverà da sola il problema della Giustizia. E' una richiesta che però non deve essere presa come una sorta di aggressione o lesa maestà. Rifiuto l'idea per cui questo singolo provvedimento sia quello risolutivo. E' una discussione che va affrontata in modo più laico".