economia

Per 4 italiani su 10 sarebbe meglio uscire dall'Euro
1 minuto e 31 secondi di lettura
Quattro italiani su 10 (40,1%) pensano che sarebbe meglio uscire dall'Euro. Lo evidenzia il Rapporto Eurispes 2015, segnalando che a inizio 2014 la quota di delusi dalla moneta unica si attestava al 25,7%. Il 55,5% degli euroscettici è convinto che l'Italia debba uscire dall'euro perché sarebbe la moneta unica il motivo principale dell'indebolimento della nostra economia.

Il 46,7% degli italiani paga a rate le spese mediche. Aumentano le rateizzazioni per far fronte a spese mediche. Secondo l'inchiesta Eurispes, nel 2014 il 46,7% degli intervistati ricorre alle rate per pagare cure mediche, si tratta di un incremento di 24,3 punti percentuali rispetto al 2013. Si pagano a rate anche automobili (62,4%), elettrodomestici (60,4%), computer e telefonini (50,3%).

Il 65% dei lavoratori teme di non poter sostenere la famiglia. E' in crescita il numero di coloro che non si sentono in grado di dare garanzie alla propria famiglia con il proprio lavoro (64,7%). Eurispes aggiunge che il 28% di chi lavora deve ricorrere all'aiuto di genitori e parenti. Inoltre, secondo l'indagine, riuscire a risparmiare qualcosa in futuro è un miraggio per 8 italiani su 10. Per il 38,5% "certamente no", per il 41,2% "probabilmente no".

Per il 71,5% degli italiani è diminuito il potere d'acquisto. Ancora in calo il potere d'acquisto degli italiani. L'indagine Eurispes rileva che sette italiani su dieci (71,5%) hanno visto nell'ultimo anno diminuire nettamente o in parte il proprio potere d'acquisto, un dato in linea con quanto rilevato nel 2014 (70%). Dall'inchieste emerge che l'82,1% dei cittadini ha ridotto le risorse per i regali, l'80,8% ha tagliato sui pasti fuori casa, il 74,7% ha tagliato le spese per viaggi e vacanze, l'80,1% ha ridotto quelle per articoli tecnologici (+8,5%). 

Cresce la popolarità di Papa Francesco. Se i consensi sul suo operato, pari all'89,6%, rappresentano un plebiscito, il giudizio traina la fiducia nella Chiesa che tocca livelli mai raggiunti nella serie 2009-2015: i consensi sono al 62,6%, rispetto al 49% del 2014 e il 36,6% del 2013.