cronaca

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 Arrestati dai carabinieri due stranieri per la rapina a un negoziante di Viareggio (Lucca), in via Mazzini, il 31 gennaio scorso. Sono un polacco e un marocchino, rispettivamente di 23 e 32 anni, destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Lucca. Il polacco è stato rintracciato dai militari a Massa mentre il complice, già in carcere per altri reati, si è visto notificare il provvedimento presso la casa circondariale di Massa (Massa Carrara).


Proprio il 31 gennaio, nel corso di un controllo in un'area dismessa adiacente alla stazione ferroviaria di Sarzana (La Spezia), i carabinieri controllarono i due stranieri trovandoli in possesso di vari oggetti tra cui documenti, telefoni e una tessera bancomat oltre ad un sacchetto di monetine. Oggetti che, a seguito di accertamenti, sono risultati frutto di una rapina ai danni del titolare di un negozio di generi alimentari di via Mazzini a Viareggio e di un furto perpetrato in un altro negozio poco distante quella stessa mattina all'alba; i due giovani infatti, che indossavano felpe con cappuccio, dopo aver infranto a colpi di piccone la vetrina di un negozio ed averlo svaligiato, avevano poi rapinato il titolare di un vicino esercizio.


Poichè li aveva visti fuggire, i due lo colpirono con calci e pugni, minacciandolo con un cacciavite e portandogli via, dopo averlo gettato in terra, uno zainetto contenente parte della refurtiva poi trovata a Sarzana. I militari dell'Arma hanno così acquisito la denuncia della vittima della rapina commessa a Viareggio e le immagini di un sistema di videosorveglianza e da lì hanno ricostruito la sequenza degli episodi. Nelle stesse indagini i carabinieri di Sarzana hanno accertato che i due, qualche giorno prima, a bordo di uno scooter rubato a La Spezia, avevano commesso un furto ai danni di un bar, di cui avevano infranto la vetrina con un mattone. Il mezzo era stato intercettato da una pattuglia e dopo un inseguimento era finito a terra: i due erano riusciti, complice l'oscurità della notte, a far perdere le tracce nella boscaglia ma avevano abbandonato a terra alcuni cocci di un salvadanaio, lo stesso rubato poco prima nel bar, su cui avevano lasciato le proprie impronte digitali.

Il paziente lavoro dei carabinieri, che hanno esaminato ore di filmati relativi a furti commessi con la stessa tecnica e confrontato le impronte digitali repertate, ha consentito così di addebitare ai due, oltre al furto e alla rapina di Viareggio, il furto dello scooter alla Spezia e quello ai danni del bar, nonché, proprio grazie alle impronte, quello commesso ai danni di uno studio medico di Viareggio, del quale avevano frantumato la vetrata a colpi di mazza e forzato il registratore di cassa. La refurtiva dei colpi è poi stata nascosta in un rudere nei pressi dello scalo ferroviario di Sarzana, lo stesso dove i due erano stati sorpresi dai carabinieri.