cronaca

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La chiusura della rampa di Cornigliano e il suo prossimo abbattimento ad inizio agosto fa già discutere, alla luce di alcuni disagi al traffico che si sono già verificati. Adesso, infatti, una sola delle due rampe, quella nord, viene utilizzata per far defluire il traffico dal casello di Genova Aeroporto a via Cornigliano, provocando rallentamenti inevitabili. E il dibattito si accende sui social, dove chi abita nella zona parla di quali siano i nuovi ostacoli alla viabilità. Riccardo, ad esempio, spiega


"Il problema di questo incrocio, è che tutte le direttrici sono trafficatissime. Difficile, se non impossibile, creare un qualsiasi diversivo per eliminare gli ingorghi. E poi ci sono gli immancabili TIR, che, quando, c'è coda, virano verso Sestri, intasando pure la rotonda all'uscita della rampa a ponente. Ma questo, anche se in misura minore, accadeva anche prima. Forse, e dico forse, una rotonda regolamenterebbe meglio il flusso. ma siamo nel campo delle ipotesi"

Infatti adesso a intasare la zona sono i due semafori ravvicinati, come conferma anche Gianluca che propone:

"basta che il semaforo sulla via principale e quello che permette di immettersi nel sottopasso di via Guido Rossa siano verdi quando si scende dalla rampa. Ci sono passato domenica ed erano rossi, quindi creavano un tappo alla circolazione. Mi immagino alle 8 del mattino dei giorni lavorativi". 

Quasi tutti capiscono l’importanza di questi lavori, ma c’è comunque preoccupazione per i prossimi otto-nove mesi di lavori. Filippo commenta:

"Purtroppo siamo in una città in cui l'infrastruttura è debole, ed ogni problema piccolo (una qualunque strada chiusa) ha un effetto domino per chilometri"

E Andrea analizza la situazione:

"Penso che l'immobilismo di anni abbia fatto accumulare più lavori insieme, ma forse stanno facendo il passo più lungo della gamba. Sestri è ormai un cantiere unico. Se poi consideriamo il medio ponente mettiamoci dentro anche Lungomare Canepa e via di Francia...penso che alla fine di tutti i cantieri Genova sarà più funzionale, ma forse conveniva procedere cantiere dopo cantiere o comunque non aprirne così tanti tutti insieme"