cronaca

I lavori riguardano la tratta tra Andora e San Lorenzo al mare
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Meglio poco che nulla? Non sempre è così. Nelle scorse ore è iniziata la posa dei binari del raddoppio della linea ferroviaria Andora-S.Lorenzo a Mare. Un intervento che, secondo Rfi, dovrebbe essere completato entro i prossimi mesi e che permetterà di abbandonare la vecchia linea ferroviaria del Ponente. C'è da festeggiare? No, perché appunto poco non è sempre meglio di nulla. 

Attualmente la linea Genova-Ventimiglia, lunga circa 147 km, presenta tratte a binario unico (o "semplice" come lo chiama Rfi) per ben 44 chilometri. Poco meno di un terzo, tantissimo per una linea che rappresenta un collegamento internazionale con la Francia e che viene utilizzata ogni giorno da centinaia di pendolari. Di questi 44 interminabili (per chi viaggia) chilometri, 19 riguardano il tracciato Andora-San Lorenzo, appunto quello che ha visto nelle scorse ore la posa dei primi binari.

19 chilometri su 44 non è male, si potrebbe pensare. Ma la lunghezza non è proporzionale alla quantità di problemi che andrà a risolvere. Già, perché il raddoppio del tratto tra Andora e San Lorenzo servirà a poco fino a quando non si procederà ai lavori tra Andora e Finale Ligure. Lì sorgono i problemi. E checché ne dicano gli annunciatori di turno (leggi, vice ministro Nencini a Imperia durante la campagna elettorale per le Regionali) su quel fronte nulla si muove. Ecco perché poco non è sempre meglio di nulla. Perché quel poco, nel caso del raddoppio ferroviario a Ponente, ha molto il sapore di beffa. Un piatto amaro pagato coi soldi pubblici.