Nuova fumata nera per l'elezione del presidente della Repubblica. Sia il secondo che il terzo scrutinio con la maggioranza dei 2/3 non hanno visto emergere, come da previsione, il nome del nuovo inquilino del Quirinale.
Ma, in vista della quarta votazione, cresce la tensione in Fi e Ncd dopo lo "strappo" su Sergio Mattarella. La riunione del vertice di Forza Italia si è conclusa con l'orientamento di non prendere parte alla quarta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, ma proseguono i contatti con gli alfaniani. Girandola di riunioni nel centrodestra in vista della quarta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. A palazzo Giustiniani, a quanto si apprende, c'è stato un incontro tra Denis Verdini, Gianni Letta, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, e Angelino Alfano.
Ma, stando alle ultime indiscrezioni, anche Matteo Renzi avrebbe incontrato alla Camera Angelino Alfano. Il premier avrebbe chiesto a Ncd di ripensare la decisione di votare scheda bianca alla quarta votazione, sostenendo l'incoerenza di non votare Sergio Mattarella. Sull’agenda anche una riunione della delegazione Pd con Renzi alla Camera per fare il punto sull' andamento delle votazioni, in vista del quarto scrutinio, quando il Pd voterà Sergio Mattarella.
Intanto il sottosegretario Luca Lotti risponde a brutto muso al pasdaran azzurro Renato Brunetta: "Spiace che evochi le elezioni anticipate. Ma il buon Brunetta si metta il cuore in pace. Voteremo nel 2018, dopo aver fatto le riforme. Noi vogliamo farle insieme a Forza Italia, ma se Brunetta non vuole e Berlusconi seguirà il suo capogruppo alla Camera, le faremo senza Forza Italia".
"Il punto è politico", non riguarda la persona di Matterella. Il ministro Boschi mi ha convinto? "No, non mi ha convinto". Lo ha afferma il capogruppo di Area popolare al Senato Maurizio Sacconi in Transatlantico. "Il punto è che c'è un cambio di maggioranza", il Pd "ha vestito con la divisa dei Soviet un giudice costituzionale democristiano", ha aggiunto.
"Io voto Sergio Mattarella" è questa la dichiarazione del Senatore Maurizio Rossi ( Liguria Civica) a margine delle votazioni alla Camera dei Deputati per l'elezione del Presidente della Repubblica. "La mia decisione - ha proseguito Rossi - è frutto degli accadimenti di queste ore. Ho infatti constatato che si è finalmente consumato il Patto del Nazareno. Questo patto non l'ho mai accettato tanto che, ormai pochi giorni fa, quando ci sono state le votazioni dell'Italicum in Senato, non ho partecipato al voto finale."
Nel frattempo "il Movimento 5 Stelle si riserva di valutare se sottoporre alla Rete una votazione lampo". Occhi puntati dunque sul quarto scrutinio di domani, quando il quorum si abbasserà a 505.
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Quirinale, doppia fumata nera. La quarta chiama potrebbe essere decisiva
Tensione nel centrodestra dopo lo "strappo" di Forza Italia
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