salute e medicina

Obbligatoria la prenotazione allo 010-5632890 da lunedì al giovedì dalle 14 alle 16
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Sono 63.000 i liguri affetti da psoriasi, 30.000 in provincia di Genova che in un terzo dei casi evolve e diventa di grado severo. Chi ne è affetto, però, spesso non ne conosce i sintomi e non si reca tempestivamente dallo specialista, con conseguente ritardo nella diagnosi e nell’inizio del percorso terapeutico che potrebbe rallentare l’evoluzione della malattia.

Per informare e sensibilizzare i cittadini, per far luce sulle varie forme di psoriasi e sulle terapie, in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi, il 28 ottobre dalle 9 alle 12 si svolgeranno consulenze e visite  gratuite a Genova presso la S.C. Dermatologia Ospedali Galliera, ingresso via Volta 6, Padiglione B 8, 2° piano. È obbligatoria la prenotazione allo 010-5632890 chiamando dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 16. Gli specialisti saranno a disposizione del pubblico e risponderanno alle domande di chi vorrà saperne di più sulla malattia, che non è di un solo tipo.

La più diffusa è quella ‘a placche’ (80-90% dei casi), ma esistono anche altre forme più rare, poco conosciute e per questo sottostimate. Una di queste è la ‘psoriasi invertita’, caratterizzata da chiazze rosse non desquamate sotto le ascelle, sui genitali e sull'addome di chi è in sovrappeso, fino al solco sottomammario. La forma più frequente tra gli adolescenti invece è la ‘psoriasi guttata’, caratterizzata da piccole chiazze desquamate su tronco, braccia, gambe e cuoio capelluto. Esistono poi la ‘psoriasi pustolosa’ e quella ‘eritrodermica’: la prima è caratterizzata da pustole anche molto localizzate, mentre nella seconda la pelle appare infiammata e arrossata, provoca prurito o bruciore ed è tra le forme più gravi. Su queste l’attenzione è ancora poca.

"Il malato di psoriasi  spesso si fa prendere dallo sconforto  perché non riesce a vedere alcuna via d’uscita" – spiega il prof. Cesare Massone, Direttore U.O. di Dermatologia dell’Ente Ospedaliero Galliera, Genova – "Per cui, come dimostrano anche i dati, si reca sempre meno dallo specialista, aggravando notevolmente la sua situazione e precludendosi la possibilità di venire a conoscenza delle nuove terapie. Per questo il supporto psicologico ha un ruolo fondamentale nella cura del paziente psoriasico, perché serve a far sì che questi non si arrenda e non cada in depressione - come succede nella maggior parte dei casi - abbandonando le terapie. Per cui il nostro messaggio ai pazienti è questo: aiutateci a curarvi al meglio. Oggi abbiamo a disposizione farmaci che possono migliorare moltissimo le forme gravi di psoriasi. Ma soprattutto, nel momento della diagnosi non fatevi prendere dal panico: fatevi visitare perché quando si “intercetta” la malattia  allo stadio iniziale è più facile tenerla sotto controllo impedendole di evolversi e di coinvolgere gli altri organi. Se vi affidate agli specialisti e seguite tutte le loro indicazioni, potrete essere realmente parte attiva nella vostra  terapia  e fare la differenza”