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La Provincia della Spezia e il suo controverso futuro finanziario. Ammonta infatti a 4,6 milioni di euro il passivo di bilancio, il quale dovrà essere risanato da un piano di rientro concordato; la notizia positiva è che questo debito, nel caso dovesse essere riscossa una sanzione per un illecito in materia ambientale di circa due milioni di euro, si abbasserebbe a 2,7 milioni. In questi casi, però, è obbligatorio andarci con i piedi di piombo perché in caso di inesigibilità del debito si potrebbe fare ben poco.

Sarà per forza di cose la priorità di Massimo Federici, eletto a inizio ottobre, dopo che una delibera del consiglio provinciale ha sostanzialmente ufficializzato il rosso in bilancio da 4,6 milioni. Le varie sforbiciate ai trasferimenti statali, iniziati nel 2011 e promosse da tutti i governi che si sono alternati da allora sino a oggi, sono la causa principale di questo rosso, e la situazione non è destinata a migliorare. Degli undici milioni di euro che l’ente riceveva direttamente dal governo centrale non è rimasto più un centesimo, anzi a quanto pare sarà la Provincia a dover sborsare 1,4 milioni.

Il tutto considerando che le aliquote sono già al massimo possibile e quindi non è possibile recuperare gettito alzandole, mentre entro l’inizio del 2015 il personale dovrà essere ridotto del 50%, e non vi sono garanzie che tutti gli esuberi verranno effettivamente reindirizzati in regione. A tal proposito il consiglio provinciale ha già approvato un ordine del giorno che accoglie le richieste dei sindacati e chiede di stilare una lista di priorità concrete e fattibili.