La telefonata a sorpresa, poche ore prima del termine ultimo per i tesseramenti, e una nuova vita pallanuotistica che prende forma. Edoardo Caliogna ha 27 anni ma è rinato un mese fa. Da quando, cioè, ha fatto ritorno alla Pro Recco, la squadra della sua città che undici anni fa gli permise di esordire in A1 dopo la lunga trafila nelle giovanili: "Stagione 2005/2006, ero il quattordicesimo giocatore di una grande squadra che comprendeva anche Vujasinovic e Tempesti. In panchina c'era Pino Porzio", ricorda. Qualche presenza, un gol in casa contro il Bogliasco, poi il lungo girovagare tra Camogli, Sori, Brescia, Bogliasco e Nervi. Il resto è storia recente, gli allenamenti estivi con Chiavari e Sturla preludio alla chiamata che apre orizzonti impensati: "È stato tutto velocissimo, pensavo fosse uno scherzo invece era vero e per questo ringrazio Società e allenatore. Ho dovuto riorganizzare la mia vita rapidamente, visto che ho un bambino di 7 anni, Niccolò, e gestisco un negozio di alimenti e accessori per animali: per fortuna c'è mia moglie Giulia, una santa, ad aiutarmi. L'impatto fisico non è stato semplice: da sei anni non mi allenavo due volte al giorno, la prima settimana ho faticato a tenere il ritmo, ma tutti, dal mister ai compagni, mi hanno accolto in maniera fantastica".
Due gol fotocopia sabato a Firenze e un futuro ben chiaro in testa: "Spero di ritagliarmi il mio spazio e di essere utile alla causa quando Vujasinovic avrà bisogno. Il mister mi ha fatto una grande impressione, prepara le partite in maniera meticolosa, fa capire molto bene ciò che vuole e anche a livello umano è disponibile. Tra i giocatori sono rimasto impressionato da Filipovic, un campione che non si risparmia mai, si allena ogni giorno al 100% e vive come una finale olimpica anche la partita di fine allenamento: un esempio".
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Pro Recco, Caliogna sogna di essere protagonista: "Vujasinovic? Grande mister"
Sabato a Firenze due sigilli per lui
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