cronaca

Cgil, Cisl e Uil in piazza sui temi dell'occupazione e della crisi
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Un primo maggio al centro dei riflettori per la città di Genova, dove torna la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil. Tra i temi che hanno giustificato la scelta e che condurranno la giornata, il futuro di Ilva e dell'industria genovese, oltre al dilemma occupazione-ambiente scatenato dal disastro ambientale del Polcevera. La manifestazione, dopo il concentramento in piazza della Vittoria alle 9.30, ha attraversato il centro fino a Piazza de Ferrari dove è atteso il comizio dei segretari nazionali Susanna Camusso, Anna maria Furlan e di Carmelo Barbagallo.  

"Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene ma il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il Paese non si fa ripartire abbassando i salari", avverte il leader della Cgil, Susanna Camusso. "Servono investimenti: spendiamo 18-19 miliardi per la decontribuzione ma abbiamo una crescita da prefisso telefonico. Se quelle stesse cifre fossero state spese per un serio piano del lavoro avrebbero dato ben altri risultati". Così anche sulle pensioni "non si possono fare interventi spot".

"Genova e la Liguria hanno pagato più di tutto il nord ovest la crisi. Soprattutto in termini di posti di lavoro". Anna Maria Furlan segretario generale della Cisl spiega così la scelta di Genova per la manifestazione del primo maggio. "La mia Genova? È una città di porto - ha aggiunto Furlan - La manifestazione di oggi è anche l'occasione per mandare un segnale legato al tema dell'integrazione".

Furlan è scettica sui dati legati alla ripresa dell'occupazione. Lo rimarca nelle interviste durante il concentramento in piazza della Vittoria. Sulla stessa linea il segretario della Uil Barbagallo che si sofferma anche sulla contrapposizione tra lavoro e ambiente: "il caso dell'Ilva di Taranto e della Liguria è emblematico: si deve investire in sicurezza e difesa dell'ambiente".

"Noi siamo un sindacato di proposta ma quando non ci sono risposte c'è la protesta". Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, anticipa così il senso del corteo e dei comizi. "Il Paese è ancora fermo in stazione - avverte - e c'è il rischio che quando partirà andrà su un binario morto". Per il Primo Maggio "più che festeggiare dobbiamo impegnarci perché finalmente ci siano delle proposte per la ripresa". La contrapposizione ambiente-lavoro? "È l'errore più grande che ci sia".

E a proposito di disastri ambientali, ecco in piazza anche i lavoratori della Iplom. Perché se sul piede di guerra ci sono gli abitanti della Valpolcevera, tormentati dal petrolio che ha inquinato rii e torrenti, c'è anche il dramma della cassa integrazione per 240 lavoratori, come ricorda Simone Brunelli, rsu Iplom: "Rischiamo di pagare solo noi tutto quello che è successo. Se gli impianti resteranno fermi a lungo sarà un problema". 

In piazza De Ferrari è arrivato anche Giovanni Toti, presidente della Regione: "Genova deve trovare un nuovo modello di sviluppo. Tutto il mondo del lavoro ha la stessa dignità: turismo, servizi e terziario possono essere lo sbocco di realtà che non hanno più mercato. La legge Fornero? Ha creato inuguaglianze inaccettabili. Con uno zero virgola il Paese non riparte. Deve ripartire molto di più. La Regione sta facendo la sua parte, con l'abolizione dell'Irap per le piccole imprese, il Piano Casa, i corsi professionali: se queste politiche fossero coordinate a livello nazionale avrebbero un effetto moltiplicatore molto più importante".

Un appuntamento importante, come sottolineano anche i leader locali. Il segretario genovese della Cgil Ivano Bosco: “Il lavoro al centro di tutto, ma dopo quanto accaduto proprio qui nella nostra regione e in particolare nel capoluogo anche di sicurezza e ambiente”. Riferimenti al petrolio nel Polcevera ma anche l’aumento delle vittime sul lavoro che si registra a livello nazionale. La ricetta del sindacato è chiara: “La lotta alla disoccupazione passa dalla politica. Il Governo ci deve ascoltare e in Liguria l’industria è importante anche se le prospettive turistiche sono interessante e vanno ancora di piu’ aiutate per creare nuovi posti di lavoro che non siano fini a se stessi. La sicurezza? Un cardine, non si fa mai abbastanza”. 

Dopo le parole di Luca Maestripieri segretario provinciale della Cisl che ha detto: “La città è stata individuata da Cgil, Cisl e Uil nazionale proprio per le difficoltà che ha dovuto patire per le crisi industriali, per i tanti problemi occupazionali che ha dovuto affrontare e anche per una certa difficoltà di provare a uscire da una situazione in cui si stenta ancora” è intervenuto anche il segretario regionale Uil Piero Massa: “Il titolo della manifestazione è “Più valore al lavoro” proprio perché il lavoro deve stare al centro di ogni mossa, deve essere il cuore di ogni iniziativa e di piano di rilancio”.