politica

Infuocata riunione della direzione regionale
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Primarie del Pd sospese a data da destinarsi. È la decisione presa dalla direzione regioanle del partito democratico al termine di una convulsa riunione durante la quale l’ala burlandiana-paitiana ha tentato lungamente di ottenere una proroga delle scadenze di soli 15 giorni. Una posizione al limete dell’incredibile, considerando che non è trascorsa neppure una settimana dalla tragica alluvione di Genova.

Al contrario, il segretario regionale Giovanni Lunardon e la sua maggioranza in direzione non si sono mostrati disponibili a una posizione del genere, ritenendo che in questo momento nulla deve distogliere il partito e le istituzioni, in cui il Pd detiene la maggioranza, dall’unico impegno di affrontare l’emergenza provocata dal disastro.

Va detto che nei giorni scorsi già la direzione provinciale con in testa il segretario Alessandro Terrile si era pronunciata per un rinvio delle primarie ai primi del 2015. In quella sede anche i sostenitori di spicco della candidata Paita, come Rasetto e Malfatti, hanno pienamente condiviso la scelta. La direzione regionale comunque alla fine si è chiusa con un faticoso accordo in base al quale nei prossimi giorni verrà chiesto il coinvolgimento della segreteria nazionale, alla cui guida come note c’è il premier Matteo Renzi.

Antonino Miceli, capogruppo del partito in Regione, e tutti gli altri accalorati sostenitori di Raffaella Paita, pare che puntino a ottenere in sede nazionale un anticipo delle primarie a dicembre e cerchino perfino sponde affinché l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Protezione civile sia l’unica candidata in campo. Questo in barba al disastro avvenuto a Genova e le cui responsabilità coinvolgono sia il partito, sia i vertici stessi della Regione.