cronaca

La difesa: "Via dall'Iran per convertirci al cristianesimo"
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Hanno detto di essere fuggiti dall'Iran per lasciare la religione musulmana e diventare cristiani. Si difendono così Karim e Shahad El Kunani, i fratelli arrestati il 31 dicembre all'aeroporto di Genova mentre stavano partendo per Londra con false carte d'identità belghe.

Sono stati interrogati in carcere dal gip che ha convalidato l'arresto e applicato la custodia cautelare in carcere. Per i difensori dei due, Irene Rebora e Stefano Bertone, "non c'è pericolosità sociale per tenerli in carcere".

Ma la Procura non cambia idea, e nelle prossime ore contesterà ai due l'aggravante di terrorismo. 

Karim e Shaahd El Kunani hanno descritto gli spostamenti che li hanno portati a Genova dove sono stati arrestati il 31 dicembre, parlando di una vera e propria "odissea". "Siamo partiti dall'Iran e siamo arrivati in Turchia dove ci hanno venduto i documenti falsi. Da li' siamo passati in Grecia, abbiamo risalito i Balcani e siamo passati in Austria e in Germania: e' qui che ci hanno venduto i biglietti che dovevano portarci a Londra ma invece erano per l'Italia, Milano. Da Milano siamo arrivati a Genova dove siamo stati tre giorni in albergo ma non sappiamo dire il nome dell'hotel". Secondo il pm pero', i due non sarebbero due migranti ma con ogni probabilità due appartenenti a una cellula terroristica.

I SOSPETTI DELLA PROCURA - "Vi sono fondati sospetti che i due fratelli facciano parte di una cellula terroristica internazionale: devono restare in carcere". Lo scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Karim e Shahad El Kunani, arrestati a Genova il 31 dicembre mentre cercavano di partire per Londra con falsi documenti.

A insospettire il gip, sull' appartenenza dei due a una cellula terroristica internazionale, la disponibilità di denaro dei fratelli, che avevano mille euro a testa, e la facilità con cui hanno reperito i falsi documenti. Vi sarebbe poi un pericolo di fuga per cui i due devono rimanere in carcere.