economia

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Lavoratori della Tirreno Power davanti alla Prefettura di Savona con un presidio da parte dei dipendenti della centrale fino alle 11:30. Lo scopo è di portare alla conoscenza del premier Renzi la drammatica situazione che stanno vivendo , auspicando un intervento diretto del Governo.

Nella giornata ieri, l'azienda aveva reso noto ai sindacati che è impossibile rispettare le prescrizioni dell’Aia e che per questo motivo si rischia la chiusura. In ballo c’è il destino di 800 lavoratori.

Il Prefetto ha ricevuto una delegazione di lavoratori e "si è impegnato a contattare al più presto la presidenza del Consiglio per sollecitarla alla convocazione di un incontro specifico sula vicenda della centrale di Vado", ha spiegato Fulvia Veirana (Cgil). Al presidio hanno partecipato circa 300 lavoratori.

La prossima scadenza sarà il 18 novembre con la conferenza dei servizi. "Se venissero confermati gli interventi previsti dal documento confermato dalla commissione nazionale, l'azienda ha già annunciato che non sarà in grado di ottemperare agli investimenti". E di fatto inizerà il conto alla rovescia verso la chiusura della centrale.

Per Veirana "l'unica via d'uscita è nelle mani del Governo. Deve dare indicazioni chiare su come si deve produrre l'energia da carbone nel Paese per offrire condizioni identiche a tutti evitando disparità tra centrali!. L'azienda ha fatto il possibile, i lavoratori anche. Ora la palla per salvare il sito di Vado Ligure passa a Renzi e ai suoi.